La Nuova Sardegna

L’isola nei sui studi 

Il consigliere di Masaniello esule in Sardegna dopo la rivolta

di Manlio Brigaglia

Rosario Villari non aveva avuto modo di occuparsi direttamente della Sardegna, ma essa entrava in quel teatro politico del Meridione d’Italia ai tempi del dominio spagnolo che era stato l’oggetto del...

19 ottobre 2017
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Rosario Villari non aveva avuto modo di occuparsi direttamente della Sardegna, ma essa entrava in quel teatro politico del Meridione d’Italia ai tempi del dominio spagnolo che era stato l’oggetto del suo libro più famoso, “La rivolta antispagnola a Napoli. Le origini (1585-1647)”, dedicato a una fase particolarmente agitata della storia napoletana, culminata nella rivolta e nella tragica fine di Masaniello.

Rifacendo lo stesso libro, pubblicato da Laterza nel 1967, per Mondadori, che lo pubblicò nel 2012 con il nuovo titolo “Un sogno di libertà. Napoli nel declino d un Impero (1585-1648)”, aveva avuto modo di interessarsi del breve passaggio a Cagliari di Giulio Genoino, un giurista che fu co-protagonista, se così vogliano chiamarlo, della rivolta di Masaniello. Nella tumultuosa fine della rivolta, nel luglio 1647, il Genoino, che era stato prima il consigliere di totale fiducia di Masaniello e poi l’organizzatore della sua uccisione, fu infine, per pochi giorni, il “padrone” politico di Napoli.

Ripristinato il potere spagnolo, venne deportato a Cagliari, accompagnato da una lettera che pregava il viceré de Montalto di incarcerarlo da qualche parte dove le “intemperie” sarde ne abbreviassero la fine. A Cagliari in realtà il Genoino rimase pochi mesi (ma ospitato nello stesso palazzo del viceré, che si era rifiutato di provocarne la morte): arrivato in settembre, in dicembre fu trasferito a Maiorca, dopo avere inutilmente tentato di ottenere un’udienza dal re. Ma, ammalatosi in viaggio, morì a Malaga nel gennaio successivo.

La Sardegna, peraltro, era stata spesso presente nelle ricerche di Rosario Villari, invitato spesso a Cagliari per i seminari organizzati da Girolamo Sotgiu.



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