La Nuova Sardegna

campagna “Ichnusa” 

Capire la salute del Mediterraneo navigando con la “ Minerva”

Capire la salute del Mediterraneo navigando con la “ Minerva”

SASSARI. In navigazione per tastare il polso del nostro mare. Questa è la missione della nave “Minerva 1” del Cnr, progetto che ha l’antico nome greco della Sardegna: “Ichnusa”. La “Minerva 1” fino...

25 ottobre 2017
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SASSARI. In navigazione per tastare il polso del nostro mare. Questa è la missione della nave “Minerva 1” del Cnr, progetto che ha l’antico nome greco della Sardegna: “Ichnusa”.

La “Minerva 1” fino ieri era ancora ferma nel porto di Messina, bloccata dai forti venti degli ultimi giorni. A bordo dieci ricercatori tra cui Alberto Robotti e Andrea Satta oceanografi dell’Istituto per l’Ambiente marino costiero del Consiglio nazionale delle ricerche di Torregrande a Oristano. Il Mediterraneo verrà percorso in tutta la sua grandezza per capire, principalmente, se le inquietanti microplastiche terminano la loro esistenza nelle profondità marine o resistano per tempi lunghissimi formando una pellicola in superficie.

Giuseppe Suaria si occupa del monitoraggio della plastica: «La Sardegna è al centro delle nostre ricerche e verrà circumnavigata – spiega lo scienziato – . I modelli dicono che alcune delle più alte concentrazioni di plastiche galleggianti nel mondo avvengano nel Mar Mediterraneo, che è stato proposto come la sesta zona, dopo quelle oceaniche, di accumulo di grandi dimensioni per i rifiuti marini. Principalmente a causa di un limitato deflusso di acque superficiali, di una costa densamente popolata e di pesca intensiva, di trasporto marittimo, di attività turistiche e industriali. I polimeri artificiali sono stati trovati nel contenuto dello stomaco dei predatori pelagici mediterranei, dei pesci in acque profonde e delle specie commerciali. Vogliamo capire se la distribuzione e la composizione di plastica siano omogenei o se esistono differenze tra i sottobacini mediterranei. Tali informazioni sono urgentemente necessarie per comprendere meglio il destino e gli impatti di diversi polimeri nell’ambiente marino del nostro mare». La battaglia contro la plastica non coinvolge solo la scienza, Greenpeace ha lanciato la campagna rivolta al ministero dell’Ambiente: “Questo disastro può essere fermato. L’Ue sta rivedendo le direttive sui rifiuti! Chiedi al ministro Galletti di difendere il mare”. La tv sattellitare Sky si è impegnata per un mare da salvare con “Sky Ocean Rescue ” invitando chiunque a diventare un #OceanHero. (p.cu.)

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