La Nuova Sardegna

I nostri dati al sicuro nella custodia di pietra ispirata a Sciola

di Salvatore Santoni
I nostri dati al sicuro nella custodia di pietra ispirata a Sciola

La creazione di un artista cagliaritano prodotta da una ditta di Lanusei Supporto usb da un terabyte in un blocco di basalto. Peso: 1,5 chili

28 ottobre 2017
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Riesce a contenere fino a un terabyte di dati ma non è il classico hard disk che si porta dietro insieme al notebook. È fatta di basalto, pesa un chilogrammo e mezzo ed è una memoria di massa, solida – è proprio il caso di dirlo – come la pietra. In pratica viene creato scavando i sampietrini di recupero e innestandoci dentro un supporto usb. Si chiama Kubit ed è la creazione di un artista cagliaritano, messa in produzione da una ditta di Lanusei, che prescinde dalla mera funzione di stoccaggio dati.

Il concetto. Il nome Kubit nasce dal concetto quantistico di qubit2 – un’unità di informazione quantistica, l’analogo del classico bit – ma è profondamente ispirato da un percorso di ricerca in arte, natura e tecnologia. Ricerca espressa in un più ampio progetto portato avanti dall’artista. Inoltre Kubit è pensato ironicamente sia per la sua somiglianza fonologica con un’antica unità di misura, il cubito, sia per la forma cubico-irregolare tipica dei sampietrini in basalto con i quali viene assemblato. Pietra che viene perforata per custodire – anche dal punto di vista fisico – una slavina di dati, accessibile con un semplice cavetto usb.

Il designer. Il papà della memoria di massa fatta di basalto è il 39enne cagliaritano Carlo Salvatore III Laconi, che si è messo alla prova entrando in bottega in uno dei più delicati e preziosi, quanto complessi laboratori di scultura a cielo aperto: l’isola. L’artista ha lavorato spesso al fianco di un certo Pinuccio Sciola. «Per me è stato un grande amico – sottolinea Laconi – e inestimabile maestro in arte e un compagno di ricerca». Laconi si occupa principalmente dei processi di comunicazione, valorizzazione, sviluppo locale e globale, attraverso azioni progettuali trasversali, mutuate dalla combinazione di tecniche gestionali dell’european project management applicate ai processi creativi propri dell’arte contemporanea e del design. Ha avuto incarichi professionali con diversi enti e aziende nel settore pubblico, privato, organizzazioni no profit e multinazionali, per le quali ha collaborato a progetti, bandi e concorsi regionali, nazionali ed europei nel ruolo di progettista, consulente e artista. Le sue creazioni sono visibili sul sito www.lcs3.it.

Il progetto. Il cuore di Kubit pulsa grazie a Connecting landscape, un progetto di ricerca dell’artista cagliaritano avviato nel 2005. Una ricerca continuativa che è stata presentata all’undicesimo forum internazionale Unesco di Firenze, sviluppata grazie al patrocinio Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna e al contributo del programma Master & back della Regione. Inoltre il progetto di Laconi è stato esaminato e discusso come caso studio durante la tesi di laurea in Archeologia e storia dell’arte da una studentessa dell’università di Cagliari.

Lo sviluppo. L’hard disk Kubit è stato sviluppato grazie al contributo di Sardegna ricerche e viene prodotto dalla ditta Arte industria di Gianleonardo Viglino (sito internet all’indirizzo www.arteindustria.it). Nel 2016 è stato presentato alla fiera dell’innovazione di Sinnova per poi essere prodotto in alcune varianti. Il supporto manifesta ciò che può contenere l’arte e la creatività artigiana, ben oltre le sole informazioni informatiche, ma tramite quelle più preziose e personali, racchiuse in un case litico, esteticamente originale, realizzato con materiali di recupero locali, ecologici e identitari come solo la pietra sa essere per l’isola.

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