La Nuova Sardegna

I “Quaderni del carcere” in mostra a Londra

I “Quaderni del carcere” in mostra a Londra

I manoscritti dell’opera gramsciana per la prima volta all’estero all’Istituto italiano di cultura

30 ottobre 2017
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LONDRA. Per la prima volta i “Quaderni del carcere” di Antonio Gramsci vengono esposti all'estero in una mostra a Londra per commemorare l’ottantesimo anniversario della morte del grande politico e filosofo molto studiato anche nel Regno Unito. I manoscritti si potranno vedere da oggi al 10 novembre all’Istituto italiano di cultura nella capitale britannica, che ha organizzato l’evento in collaborazione con la Fondazione Gramsci e col sostegno della Fondazione di Sardegna. La mostra, curata da Silvio Pons e Francesco Giasi, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Gramsci di Roma, presenta al pubblico i 33 quaderni su cui Gramsci annotò le sue riflessioni tra il febbraio del 1929 e l'estate del 1935 durante la sua prigionia nelle carceri fasciste.

Negli ultimi decenni, in particolare a partire dagli anni Settanta in seguito alla pubblicazione (1971) dell’antologia “Selections from the Prison Notebooks”, l'interesse per il grande intellettuale italiano fondatore del Pci in Gran Bretagna è cresciuto costantemente e le sue definizioni sono entrate nel lessico politico del Paese, come ad esempio «class hegemony», l’egemonia di classe.

Molto importante per la diffusione del suo pensiero nel Regno è stata la figura di Piero Sraffa, antifascista ed economista italiano, professore a Cambridge, dove si trasferì nel 1927 e rimase per tutta la vita. Sraffa fu in particolare il tramite intellettuale tra Gramsci e il filosofo e linguista austriaco Ludwig Wittgenstein.

La figura di Gramsci in Gran Bretagna e nei Paesi anglosassoni ha inoltre una forte popolarità sia in ambito accademico sia nella cultura pop: il noto cantautore Billy Bragg ha composto alcune canzoni su testi gramsciani, così come l'artista Thomas Hirschhorn ha lavorato su vari progetti di arte pubblica. E non da ultimo il fatto che il pensiero gramsciano e alcuni dei suoi concetti più importanti sono tornati di grande attualità anche all’interno del partito laburista col nuovo corso iniziato dal leader Jeremy Corbyn, noto per le sue posizioni radicali e per la riscoperta delle radici del partito di sinistra.

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