La Nuova Sardegna

Una rete di satelliti per svelare nuovi segreti dell’universo

di Stefano Ambu
Una rete di satelliti per svelare nuovi segreti dell’universo

Network mondiale proposto dall’Università di Cagliari Onde gravitazionali e pulsar: Sardegna coinvolta nelle ultime scoperte

04 novembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





Un'isola che guarda in alto. E che svela i segreti delle stelle. Le ultime scoperte internazionali di astrofisica passano per la Sardegna. Ci sono conoscenze, scienziati, strumenti. E condizioni geografiche giuste. E ora c'è un'intuizione per far diventare l’isola un polo di riferimento mondiale: il progetto parte dall'Università di Cagliari per costruire un network di satelliti in orbita intorno alla terra e studiare alcune interessanti sorgenti cosmiche, aprendo un nuovo fronte sulle controparti elettromagnetiche delle onde gravitazionali. «La costruzione di questo network – dice Luciano Burderi, docente di Astrofisica a Cagliari, tra i protagonisti della scoperta delle pulsazioni ottiche al millisecondo da parte di una stella di neutroni in rapidissima rotazione – lancerà l’isola tra le regioni leader della fisica e dell'astronomia spaziale. Il progetto sta nascendo in questi giorni: chiederemo circa 10 milioni di euro al Ministero. E l'Università di Cagliari sarà leader di questa richiesta». Sardegna star delle stelle. Non per caso. C'è la lungimiranza della Regione, spiega il professore. E uno staff che continua a esplorare. E trovare. La Sardegna è stata protagonista della “cattura” delle onde gravitazionali ed elettromagnetiche con Srt, il Sardinia Radio Telescope di San Basilio, il grande radio telescopio dell'Inaf, Istituto nazionale di astrofisica.

L'ultima scoperta è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista “Nature Astronomy”. La firma è di un gruppo di ricercatori in cui l’Università di Cagliari compare accanto all’Inaf-Osservatorio Astronomico di Roma e all’Università di Palermo. Alessandro Papitto, primo co-firmatario dell'articolo, ora all’Inaf a Roma, ha passato tanto tempo (di ricerca) con il professor Burderi. Tra i protagonisti, insieme al sardo-siciliano Burderi, c'è anche la professoressa Tiziana Di Salvo dell'Università di Palermo. Per la prima volta al mondo è stata osservata una pulsar al millisecondo, cioè una stella di neutroni in rapidissima rotazione, che emette impulsi periodici, come un potentissimo faro cosmico, non solo nella banda dei raggi X, ma anche nella luce visibile. Mai prima d’ora era stato registrato un simile comportamento in un oggetto celeste di questa categoria: Psr J1023+0038, questo il nome della pulsar, emette 590 impulsi di luce visibile ogni secondo.

«Non è stata scoperta una stella – specifica Burderi – ma si è scoperto che una delle stelle che emettevano nella banda radio e nella banda X emettono anche in ottico. E che questa emissione pulsava allo stesso ritmo in cui l'emissione pulsava nella banda radio. Capire come questi oggetti emettono significa stare davvero alle frontiere della fisica. Le energie sviluppate sono immense. E le leggi della fisica vengono portate al loro estremo. Possono manifestare deviazioni rispetto al comportamento immaginato dall'uomo. Si possono aprire nuove porte per leggi ancor più fondamentali».

La scoperta è stata fatta grazie alle osservazioni condotte al Telescopio Nazionale Galileo dell’Inaf alle Isole Canarie. «Per questo tipo di ricerca la condizione ideale – spiega Burderi – si trova proprio lì: una montagna alta e isolata come il Teide. Ma per altri tipi di ricerca, come quella sulla banda radio, San Basilio è perfetto: pochissime interferenze elettromagnetiche. Il telescopio è sistemato su una conchetta di un altipiano con le rocce che schermano le pochissime possibili intrusioni».

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini
Le nostre iniziative