La Nuova Sardegna

La Lezione di Nicola di Banari Una canzone di scelte amare

di Roberto Sanna
La Lezione di Nicola di Banari Una canzone di scelte amare

Esce, accompagnato da un video, il primo singolo del cantante dei Nasodoble E in primavera pronto l’album “Per amore”: «Un lavoro semplice, da cantautore»

08 novembre 2017
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SASSARI. Nicola di Banari, al secolo Alessandro Carta, esce momentaneamente dal gruppo. Il cantante e autore dei testi dei Nasodoble, band sassarese che lo scorso anno ha vinto il premio “Musica contro le mafie” con la canzone “Cazz boh”, fa una sortita col suo primo singolo intitolato “La lezione” accompagnato da un videoclip diretto da Alberto Salvucci. Canzone alla quale ha collaborato il violinista Peppino Anfossi (anche lui componente dei Nasodoble e storico compagno di esperienze musicali) e che fa da apripista a un album intitolato “Per amore” in uscita il prossimo marzo per l’etichetta Tronos. «Ogni tanto è giusto variare – dice Carta –, nella vita degli artisti ci sono sempre nuovi spunti e nuove esigenze. Quando invece sei in una band il lavoro è collettivo inevitabilmente si traduce in una sintesi di diverse sensibilità».

«La novità di questo brano, almeno per quel che mi riguarda – spiega – è che si tratta di una canzone scritta con un approccio cantautorale, così come l’intero disco. Un disco che ha quindi un approccio molto semplice, sintetico, nel quale il filo conduttore è la scelta. Perché alla fine, dietro la scelta c’è sempre la spinta dell’amore. La “colpa” di questa mia prima avventura solista è di Gabriele Salis, titolare dell’etichetta Tronos: è lui che in qualche modo mi ha spinto a progettare questo lavoro e adesso che siamo alle fasi conclusive devo dire che sono felice di averlo fatto, è sempre bello vedere che altre persone tengono a quello che fai». “La lezione” è nella definizione della produzione una canzone che «nasce dall'urgenza di mettere a fuoco, con lucidità, il condizionamento che i mercati finanziari internazionali esercitano sulla società globalizzata e le conseguenze politiche e sociali che si abbattono come un domino in ogni segmento della vita pubblica e delle istituzioni degli Stati sovrani, dai diritti al gioco d'azzardo, dal lavoro alla scuola, dall'esercito alla Costituzione».

Sicuramente è «una canzone politica – racconta Alessandro Carta – nella qualesi parla di scelte. Ho voluto fare una sorta di “focus” cercando qualcosa che ancora mi mancava. Non nel senso che non sto inventando delle cose particolari, ma sto cercando un messaggio che ancora non mi era arrivato, che comunque a me manca: il fatto che siamo in un passaggio epocale, abbiamo perso la guerra “no global” e anche la sinistra si è spostata su altri fronti che prima non le appartenevano. Parlo della scelta di affidarsi ai mercati e delle scelte ambivalenti che, forzatamente, si stanno facendo ogni giorno. Il profitto è adesso la linea guida su tante cose: penso alle scuole, che hanno adesso una conduzione manageriale che privilegia il numero degli iscritti a discapito del profitto; alle slot machine, che rovinano la gente ma consentono comunque a chi le gestisce di guadagnare; alla stessa storia dei marò, diventata un tormentone ma ha dimostrato come anche i rapporti internazionali possano essere succubi delle questioni economiche. E poi ho messo tutto in un frullatore ironico e sarcastico, che nel video abbiamo scelto di ambientare nel negozio di un barbiere. Scelto, in questo frangente, come luogo di chiacchiera».

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