La Nuova Sardegna

Sa paradura diventa una tesi di laurea

Sa paradura diventa una tesi di laurea

Il caso degli allevatori di Cascia aiutati dai pastori sardi dopo il terremoto 

14 novembre 2017
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PERUGIA. La donazione da parte dei pastori sardi di mille pecore agli allevatori di Cascia nell’aprile scorso, rinnovando così la tradizione isolana della Sa paradura, è stata l'argomento della tesi del corso in «Disaster management» discussa da Emilio Garau, presidente nazionale del consiglio direttivo della Protezione civile. Il titolo è «Protezione civile: non solo emergenze» che sta a testimoniare come «si sia creato un rapporto di amicizia e collaborazione, nato in un momento difficile per il nostro territorio e per i miei concittadini», sottolinea il sindaco della città umbra Mario De Carolis che ha assistito a Roma alla discussione della tesi.

«Sa paradura – ricorda – è gesto di solidarietà che vede i pastori sardi donare una pecora ciascuno a un allevatore in difficoltà. Dopo il terremoto questa tradizione è arrivata anche a Cascia e posso anticipare che nel giugno prossimo saranno gli allevatori del mio territorio a recarsi in Sardegna a donare ai pastori alcuni agnelli nati dalle pecore regalate». «Sarà una ulteriore testimonianza del rapporto di amicizia e vicinanza che si è creato tra la Sardegna e Cascia», conclude il sindaco.

Nel codice non scritto del mondo agropastorale sardo Sa paradura è una delle istituzioni più tipiche. L’ultimo caso registrato dalle cronache è quello di Elia Taberlet. Una notte, dal terreno poco fuori da Posada dove Elia teneva le pecore, gli animali sono scomparsi. Qualcuno li aveva rubati. «Non ho pensato di rinunciare al mio lavoro, però ero molto deluso – ha raccontato il ragazzo – erano il regalo dei miei parenti e la base del mio mestiere».

Elia non voleva che tutti sapessero del furto, ma il padrino non poteva accettare che il sogno del figlioccio finisse così, a 17 anni, per colpa dei ladri. Ha scritto una lettera a “La Nuova Sardegna” raccontando la tristezza del ragazzo e di come quegli animali fossero importanti per lui. E nel giro di pochi giorni Elia ha potuto ricostituire il suo gregge grazie alle donazioni di altri pastori. Sono stati tantissimi gli allevatori a rispondere all’appello e a mobilitarsi per offrire una pecora o anche semplicemente una balla di foraggio.

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