La Nuova Sardegna

ROMA. Abituati ai primi posti nelle hit parade, anche nel collezionismo del disco in vinile i tre big della musica italiana, Mina, Celentano e Vasco Rossi, spuntano quotazioni di tutto rispetto. I loro primi dischi infatti possono valere delle piccole fortune, come si legge nel primo Catalogo dei dischi in vinile di produzione italiana. Il catalogo (“VinilValore”, 624 pp, 36 euro, a cura di Stefano Piccinini) è pubblicato dalla C.I.F. srl di Milano (www.unificato.it). Il Catalogo riporta le quotazioni aggiornate di 360 discografie complete in vinile di stampa italiana, equivalenti a più di 11.000 dischi a 45 ed a 33 giri. La pubblicazione presenta inoltre, attraverso più di 700 immagini, anche l’evoluzione grafica delle etichette. Il disco in vinile – rileva la casa editrice – sta vivendo una stagione d’importante ritorno, con circa 13 milioni di album venduti nei soli Usa nel 2016.

Le quotazioni del catalogo spaziano dai minimi di soli 3 euro fino ai 2.000 euro come per “Ma cosa vuoi che sia una canzone” del 1978, il primo album di Vasco Rossi. Molti i dischi a 45 giri piuttosto rari ma con quotazioni accessibili (70/90 euro) come quelli degli esordi di Mina, nel 1958, quando si presentava col nome Baby Gate.

Ben diversi i valori dei primi singoli di Adriano Celentano, sempre del ’58, incisi per la Music: sul mercato non si trovano a meno di 500 euro. Valori elevati anche per i primi extended play con quattro canzoni di Elvis Presley, ed in particolare per Rock’n’roll del 1956, che in edizione natalizia con copertina «a palla di Natale», quota non meno di 2.000 euro. Per acquistare uno dei 33 giri più ricercati, «I favolosi Beatles», bisogna sborsare almeno 400 Euro, ma attenzione: l’etichetta Parlophon, deve essere di color rosso-indaco (prima stampa del ’64) perché se di color nero vale meno della metà.