La Nuova Sardegna

I segreti dei tanti centenari sardi svelati dal quotidiano Usa Today

di Federico Spano
I segreti dei tanti centenari sardi svelati dal quotidiano Usa Today

SASSARI. Due bicchieri di vino rosso a pranzo tutti i giorni. Zelinda Pagliero, 102enne di Esterzili, con origini piemontesi, non ha dubbi: è questo il segreto della longevità. La donna, che in paese...

21 novembre 2017
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SASSARI. Due bicchieri di vino rosso a pranzo tutti i giorni. Zelinda Pagliero, 102enne di Esterzili, con origini piemontesi, non ha dubbi: è questo il segreto della longevità. La donna, che in paese (un villaggio con poco più di seicento anime in quella parte della provincia del Sud Sardegna chiamata Barbagia di Seulo) ha tre vicini ultracentenari, ha concesso un'intervista al celebre quotidiano americano Usa Today, che il 15 novembre scorso ha dedicato un lungo articolo alla longevità dei sardi.

Il giornalista Matthew Vickery, che descrive la Sardegna come una pittoresca isola italiana, da Esterzili si è spostato anche a Seulo, intervistando la signora Caterina Moi, 93enne, rimasta vedova di recente: suo marito è morto lo scorso agosto a 102 anni, mentre suo cugino ne ha appena compiuti 103. Anche Caterina Moi lega il segreto della longevità all'alimentazione: «Usando i prodotti che la natura ci offriva, abbiamo sempre mangiato sano», conferma al reporter statunitense.

L'isola ha come è noto un clamoroso primato: è una delle 5 "Zone Blu" del mondo, quelle dove si vive più a lungo. Le altre quattro sono Okinawa (Giappone), Nicoya (Costa Rica), Icaria (Grecia) e la comunità avventista del settimo giorno, a Loma Linda, in California. Dopo avere raccolto le testimonianze degli anziani, nel suo articolo il giornalista americano sottolinea l'importanza dei fattori genetici all'origine della longevità in Sardegna. Proprio a Seulo, Vieckery intervista il genealogista Pino Ledda, ricercatore capo del Blue Zone Project. «La genetica è sicuramente il fattore principale – dice l’esperto al giornalista che lo intervista –, gli individui che vivono fino a queste età sono quasi sempre collegati tra loro. Queste zone, infatti, hanno una lunga storia di isolamento, quindi il pool genetico dei residenti è piccolo. Stiamo però cercando di capire se, al di là dei geni, l’alimentazione abbia un ruolo nella longevità. Per questo stiamo studiando la flora intestinale degli anziani».

L’articolo si chiude con un consiglio della signora Pagliero: «Vivi la tua vita, lavora duro, sii attivo e bevi un po’ di vino, ma senza esagerare».

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