La Nuova Sardegna

“Nessun parli”, in aula a lezione con gli artisti

“Nessun parli”, in aula a lezione con gli artisti

Nella scuola di Siurgus Donigala Andrea Innesto e Diego Spagnoli, sax e direttore di palco di Vasco

22 novembre 2017
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di Stafano Ambu La cattedra può diventare un palco. E per attirare l'attenzione degli studenti si può chiamare in Sardegna anche la "combriccola del Blasco". Vabbè, non Vasco in persona, ma Andrea Innesto, detto Cucchia, il suo sassofonista. E Diego Spagnoli, il direttore di palco dell'autore di Vita spericolata e Siamo solo noi. Riflettori puntati su Siurgus Donigala, cinquanta chilometri da Cagliari e tanta voglia di raccogliere la sfida lanciata dal Ministero dell'Istruzione. Per un giorno, ma con lo sguardo rivolto al futuro. Perché- questo lo dice Giovanni Floris, designer, uno dei protagonisti della storica giornata in cui musica e arte diventeranno una cosa sola con storia, geografia- la scuola può diventare "un grande contenitore" in grado di accogliere "expertise" che magari in classe non c'è. L'iniziativa parte da Roma: per il 22 novembre (ma a Siurgus il giorno X è il 21) il ministero ha lanciato in tutta Italia l'iniziativa Nessun parli, "un giorno di scuola: musica e arte oltre la parola". Con un invito a presidi e docenti: studenti e studentesse quel giorno dovranno solo cantare, suonare, creare. Con attività coerenti- suggeriscono dalla capitale- con l'innovazione didattica e digitale. Che cosa succederà nel teatro comunale del centro della Trexenta? "Il teatro- spiega Rosa Podda, docente di lettere- sarà una vera e propria simulazione di un'aula scolastica". Titolo dell'evento: actor one's own life (attori della propria vita). Le classiche ore di lezione. Ma a tempo di musica: l'argomento trattato dalla prof di storia sarà ad esempio l'inno di Mameli. Che, naturalmente, sarà contestualizzato al periodo in cui è stato composto. Ma anche suonato da un gruppo di ragazzi e magari cantato e ascoltato dagli altri. Geografia? Una mappa mondiale attraverso la descrizione e l'ascolto del suono del sitar per avvicinarsi all'India. O delle cornamuse per sentire un po' l'aria del nord Europa. Italiano? Un accostamento tra La pioggia nel pineto di D'Annunzio e Impressioni di settembre, storico pezzo della Premiata Forneria Marconi. E la lezione di musica? Beh, a quella ci penserà Innesto, sassofonista di Vasco Rossi. Gli alunni sono quelli dell'istituto comprensivo di Mandas. Che ha un nome assolutamente dentro il contesto: Maria Carta, la cantante folk sarda conosciuta in mezzo mondo. "Un'esperienza- ha detto il dirigente scolastico Giulio Anedda- che può essere importante per i ragazzi proprio per la contaminazione dei linguaggi che consente di coniugare arte, letteratura, storia, geografia". Anche matematica e scienze saranno in qualche modo ricondotte alle sette note con il sindaco-professore Antonello Perra. D'altra parte anche per Pitagora la musica è un insieme di numeri. "Prenderemo in esame le api- spiega Perra- per parlare delle simmetrie. Un ponte tra scienze e geometria come dimostra l'esempio delle celle perfettamente esagonali degli alveari". Nel l'orario non può mancare anche educazione fisica: niente giri di campo, flessioni e corse contro il cronometro per prendere un bel voto in "resistenza". Ci sarà invece un'ora di meditazione. Sempre a suon di musica. Rilassante, però. Un modo alternativo per far capire che la scuola, anche quando è obbligatoria, può essere una bella esperienza. Da non abbandonare. Ci sarà anche una mostra di strumenti musicali costruiti artigianalmente da Ignazio Cadeddu. E tutta la giornata sarà raccolta in un Cd.

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