La Nuova Sardegna

“Isola dei Teatri” Allo Spazio S’Arza incontro di culture

di Grazia Brundu
“Isola dei Teatri” Allo Spazio S’Arza incontro di culture

A Sassari spettacoli, mostre e concerti fino al 14 dicembre Si comincia stasera alle 21 con “Muri a cielo aperto”

30 novembre 2017
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SASSARI. I primi ad inaugurare l’edizione numero ventidue di “Isola dei Teatri” sono i padroni di casa, la Compagnia Teatro S’Arza, e siccome quest’anno la rassegna è dedicata alla convivenza tra culture diverse, Romano Foddai e i suoi attori allestiscono la scena con pareti che provano a unire invece di separare.

“Muri a cielo aperto” debutta stasera alle 21 allo Spazio S’Arza, in via Sieni 2, in apertura delle due settimane di spettacoli, concerti, mostre che fino al 14 dicembre si alterneranno non solo a Sassari, ma anche a Ittiri, Cossoine, Giave e Stintino. Con compagnie locali e di altre regioni italiane, e con una forte rappresentanza di gruppi che arrivano dai Balcani, in particolare dalla Bulgaria, dalla Macedonia, dalla Romania e dall’Albania. Per tornare allo spettacolo di stasera (in replica il 6 dicembre), si tratta, spiega l’autore e regista Romano Foddai, «di una riflessione sui tempi attuali, in particolare sui muri, che non sono spariti dopo il crollo di quello di Berlino, ma continuano a sorgere o a minacciare di sorgere. Vedi l’Ungheria e Trump». “Muri a cielo aperto”, scritto e diretto da Foddai e interpretato da Maria Paola Dessì e Stefano Petretto, è ambientato in un condominio dentro il quale un’insegnante in pensione e un giovane uomo dialogano, separati da una parete. Nel corso di un’unica notte riflettono sulle situazioni che i muri creano, sul modo in cui vengono vissuti o usati dagli individui o dai popoli.

Dopo l’inaugurazione con i padroni di casa, la rassegna entra nel vivo il 1° dicembre con “Cuori dannati” del Teatro Potlach di Fara Sabina, e prosegue il giorno dopo con “Itaglia”, dove la compagnia Blanca Teatro di Carrara ricrea il clima di ipocrisia e di paura che si respira nel Bel Paese nei confronti dei migranti. Il 3 dicembre “Leonida&Efimita” di C. C. Popian (Romania) è una satira sulla piccola borghesia rumena dell’inizio del Novecento. Si prosegue il 4 con “Giacomino Iacomino” della compagnia di Porto Torres La Bottega dei teatranti, mentre il 5 le compagnie albanesi Theater Bylis e A. T. K presentano “Emigranti”, un dialogo a due sui temi di giustizia e libertà. Il 9 il centro teatrale universitario “La Torre”, di Viterbo, riflette su scuola, famiglia e mondo del lavoro in “Lavoragine”, ispirato a “Diario di scuola” di Daniel Pennac. L’11 dicembre arriva dalla Bulgaria il mimo Alexander Iliev con lo spettacolo “Improvisazation”, che coinvolge direttamente il pubblico e, alla maniera di Chaplin e Buster Keaton, fa scaturire situazioni ironiche e paradossali dal rapporto conflittuale tra persone e oggetti. Viene dalla Macedonia, infine, la regista e attrice Vesna Dimitrovska, che in “Earth’s Dances” (il 12) conduce lo spettatore alla scoperta delle tradizioni del suo paese. L’ultimo spettacolo in cartellone, itinerante per il centro storico di Sassari il 14 dicembre, si intitola “Un’isola tutta per me”: «un omaggio a Grazia Deledda, una coproduzione tra Sardegna, Bulgaria e Macedonia, in collaborazione il centro teatrale universitario di Viterbo, per sottolineare l’importanza non esclusivamente locale della scrittrice nuorese e condividere le nostre tradizioni», spiega ancora Romano Foddai.

Dal 7 al 10 dicembre la rassegna raggiunge anche Ittiri, Cossoine (“Maria di Eltili” di Beppe Vigna messa in scena da Il Crogiuolo) e Giave.

Tra gli appuntamenti dedicati ai giovani, una collettiva d’arte (il 6) e il concerto”Music Passion” (il 9). Biglietti 15 euro. Programma su www.isoladeiteatri.it

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