La Nuova Sardegna

Piera Porcu, dal sindacato alla narrativa

Piera Porcu, dal sindacato alla narrativa

“Questo è un paradiso terrestre”, è una saga familiare l’esordio letterario della ex dirigente Cisl

01 dicembre 2017
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SASSARI. C’è tutta la poesia e il dolore di un’isola bella e tragica, in cui i personaggi odorano dei profumi della Sardegna, vivono amori e tragedie, affrontano con coraggio le avversità e festeggiano con gioia le occasioni importanti tra balli e canti. L’esordio narrativo di Piera Porcu, orunese per parte di padre e tulese per parte di madre, è un grande affresco e un inno alla sua famiglia, al capostipite Antonio che, abbandonate le montagne barbaricine dopo l’uccisione dei due fratelli, non cerca la vendetta, ma il riscatto dalla disamistade trasferendosi nel ricco e civile Logudoro, dove troverà terre da coltivare e aziende da impiantare e una sposa dolce e sempre al suo fianco. “Custu est unu paradisu terrestre”, “Questo è un paradiso terrestre”, il titolo del romanzo autobiografico (Edizioni Nemapress) ma anche le parole che Antonio, bello, alto, agile e con una voce che gareggiava con quella dei migliori cantadores, pronunciò, nei primi anni Trenta, quando in sella al suo cavallo si fermò davanti alle distese di campi dorati di Ozieri che avrebbero rappresentato il futuro suo e dei familiari.

Piera Porcu ha voluto rendere omaggio a tutti loro e soprattutto a quel padre coraggioso «che alla ricerca di nuovi orizzonti ha dimostrato che si può vincere senza sparare». «Il libro, rimasto per anni in un cassetto, alla fine è sbocciato grazie all’incoraggiamento di Bachisio Bandinu, Enzo Espa, Diego Satta e Neria De Giovanni che con la sua casa editrice lo ha pubblicato –racconta l’autrice –. Non mi sentivo mai pronta di presentarlo al pubblico, nonostante fosse in embrione in un mio romanzo breve che vinse nel 1996, a un concorso di Pesaro, una menzione d’onore». Uno dei tanti premi che Piera Porcu ha ricevuto in trent’anni di fortunati approcci alla letteratura e alla poesia, coltivate nonostante gli impegni lavorativi, prima, come presidente di una cooperativa di assistenza agli anziani a Tula, e poi a Sassari, quadro dirigente di marketing a Krenesiel, Finsiel e Telecom, affiancati alle lotte sindacali nella Cisl. Una sagra familiare, quella di “Custu est unu paradisu terrestre”, che racconta un lungo spaccato di vita sarda, partendo proprio dalla tragica uccisione degli zii della scrittrice che rivoluzionò i destini della famiglia Porcu, facendola approdare lontano da Orune, in un mondo in cui la fertilità della terra e la ricchezza e laboriosità della popolazione fanno da contraltare al cupo passato orunese. Ci sono pagine di vera poesia nel romanzo, quando l’autrice descrive riti antichi come la mungitura e la solitudine dei pastori negli ovili, o si sofferma con tenerezza sui personaggi che affollano il libro. Che viene presentato oggi, primo dicembre, alle 17,30, nella sala Angioy della Provincia, in una serata durante la quale la lettura di brani del romanzo sarà intervallata da interventi canori che daranno voce e suono alle atmosfere create dall’autrice, in una continuità con scrittori come Grazia Deledda e Salvatore Dessì, maestri nel descrivere l’essenza della loro terra. (p.f.)

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