La Nuova Sardegna

met di new york 

Bufera nella lirica James Levine sotto inchiesta per pedofilia

di Alessandra Baldini
Bufera nella lirica James Levine sotto inchiesta per pedofilia

NEW YORK . La bufera delle molestie si abbatte sul mondo della lirica. La Metropolitan Opera ha messo sotto inchiesta per pedofilia il direttore d’orchestra James Levine, accusato in un rapporto...

04 dicembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





NEW YORK . La bufera delle molestie si abbatte sul mondo della lirica. La Metropolitan Opera ha messo sotto inchiesta per pedofilia il direttore d’orchestra James Levine, accusato in un rapporto della polizia dell’Illinois di aver abusato di un uomo che all’epoca aveva 15 anni spingendolo a un certo punto sull’orlo del suicidio. Levine è uno dei più famosi direttori d’orchestra del mondo viventi. Tuttora direttore emerito della Met Opera, per Capodanno dovrebbe dirigere il debutto in Tosca dell’italiano Vittorio Grigolo. L’inchiesta si fonda su una denuncia raccolta dalla polizia di Lake Forest nel 2016 nonostante che per la legge dell’Illinois il reato di abuso su minore fosse andato in prescrizione da anni.

Confrontato con le accuse, il 74enne musicista aveva negato. Il teatro ha peraltro deciso di riaprire il dossier dicendosi «profondamente disturbato» e annunciando una inchiesta «con risorse esterne» al fine di prendere le misure appropriate. Non è la prima volta che indiscrezioni sul comportamento di Levine fanno il giro degli ambienti dell’opera – l’ex portavoce del Met Johanna Fielder ne aveva scritto in un libro del 2001 – ma è la prima volta che il teatro non le liquida come gossip infondato. Le molestie sarebbero cominciate a metà anni Ottanta quando Levine, all’epoca 41enne, era direttore del Ravinia Festival, la residenza estiva della Chicago Symphony Orchestra, e l’allora ragazzino, un amante della musica, era presenza fissa nel backstage col sogno di diventare un giorno direttore d’orchestra. Nella denuncia, l’uomo racconta che dopo lo spettacolo, Levine lo accompagnò a casa in macchina e gli prese la mano «in modo incredibilmente sessuale». Gli abusi sempre più a luci rosse sarebbero proseguiti fino al 1993, in motel della zona e poi a New York. Levine avrebbe detto al ragazzo che lo avrebbe fatto diventare uno «speciale come lui», ma nel frattempo, secondo quanto detto alla polizia, se lo portava a letto e si masturbava davanti a lui. I sogni del ragazzo di salire sul podio non si materializzarono mai. A un certo punto Levine lo invitò a New York per una audizione e concluse che non aveva il talento necessario. Il dossier contiene la lettera di presentazione ai college scritta nel 1987 da Levine su carta intestata del Met: il musicista scrive di averlo conosciuto per oltre 15 anni.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini
Le nostre iniziative