La Nuova Sardegna

Le immagini come specchio di identità plurime

di Antonio Mannu
Le immagini come specchio di identità plurime

A Cagliari uno degli incontri degli “Stati generali della fotografia” promossi da Dario Franceschini

04 dicembre 2017
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CAGLIARI. Un appuntamento importante per la fotografia, in senso vasto ma anche per la fotografia in Sardegna e per i fotografi dell’isola, si è tenuto venerdì 1 dicembre a Cagliari, nella sede della Fondazione di Sardegna. Si è trattato di una delle conferenze itineranti organizzate, dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, nell’ambito degli Stati generali della fotografia, un’ iniziativa, avviata nel gennaio di quest’anno, che si propone di definire un piano di sviluppo strategico per adattare l’intervento pubblico alle mutazioni tecniche ed economiche del settore, con l’intento di dare nuove opportunità alla fotografia italiana, sia a livello nazionale che internazionale.

L’incontro si è aperto con i saluti di Franco Carta, portavoce della Fondazione di Sardegna, di Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna, e di Lorenza Bravetta, consigliere del ministro Franceschini per la valorizzazione del patrimonio fotografico nazionale, che ha segnalato che il convegno è stato il terzultimo di un ciclo di giornate di studio inaugurato ad aprile. «L’obiettivo – ha spiegato Brevetta – è quello di avviare un ragionamento sulla necessità di dare valore alla ricchezza fotografica del nostro paese, un patrimonio storico e memoriale che ha bisogno di un censimento e di un’adeguata conservazione e valorizzazione degli archivi, riflettendo insieme sulla fotografia come forma di espressione contemporanea e sull’intenzione di lavorare ai temi dell’educazione all’immagine e della formazione universitaria e accademica, attualmente piuttosto carenti in Italia».

L’incontro cagliaritano si è incentrato sulla questione, complessa e multiforme, dell’identità. Una parola che, come ha sottolineato il sociologo e fotografo Luigi Gariglio, moderatore dei lavori della mattinata, in italiano è identica nella forma singolare e in quella plurale. Una puntualizzazione fatta a beneficio di David Bates, artista e docente di fotografia, autore del titolo Einaudi “Il primo libro di fotografia”, pubblicazione che nell’edizione inglese si chiama: “Fotografia: i concetti chiave”. Bates, durante il primo dei molti interventi, ha distinto tra i significati del termine “identità”, che ad esempio in inglese si esprime in modo diversose declinato singolarmente al plurale. Precisazioni di natura linguistica per una giornata di riflessione e dibattito sulla fotografia e il suo linguaggio, le sue mutazioni, la sua pervasività e diffusione, le sue forme cangianti e molteplici all’interno del panorama multiforme della cultura visiva contemporanea. Bates ha parlato del ruolo della fotografia come strumento di acquisizione di identità, intesa sia come categoria di appartenenza sia come dimensione di auto rappresentazione e di differenziazione dall’altro. Il fotografo Marco Delogu, invece, ha detto che la fotografia lo interessa se portatrice di identità diverse: quella del fotografo, quella del soggetto e quella della stessa fotografia. Di Delogu è stata inaugurata, giovedì 30 dicembre, l’interessante mostra “Asinara”, che resterà allestita, nello spazio espositivo della Fondazione di Sardegna, sino al 28 febbraio del prossimo anno. Sono seguiti gli interventi di Salvatore Ligios, dell’Associazione Su Palatu, del regista Salvatore Mereu, di Maura Picciau, direttore tecnico-scientifico dell’Istituto Etnografico di Nuoro, e di Anna Lisa Tota, docente all’Università di Roma tre.

Nel pomeriggio l’incontro è stato moderato dalla storica dell’arte Giuliana Altea. Il primo intervento è stato quello del fotografo cagliaritano Luca Spano, che ha risposto alle sollecitazioni di Federica Chiocchetti del Paris College of Art. Hanno poi preso la parola la geografa Elisa Bignante, la docente dell’Accademia di Belle Arti di Sassari Sonia Borsato, la direttrice dei Musei Civici di Cagliari Paola Mura, l’antropologo visuale Felice Tiragallo, professore associato all’Università di Cagliari e, a conclusione dei lavori, il fotografo Paolo Verzone. Tanti e appassionati gli interventi di fotografi e addetti ai lavori.

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