La Nuova Sardegna

Applausi a Spadoni per l’omaggio a Mulligan

di Pasquale Porcu
Applausi a Spadoni per l’omaggio a Mulligan

To (be) in Jazz al via al Civico con il concerto dedicato alle composizioni del grande sassofonista 

05 dicembre 2017
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SASSARI_. Bianco, newyorchese ma di origine irlandese e cattolico, virtuoso del sax baritono: Gerry Mulligan è stata una delle figure più importanti della storia del jazz. A lui era dedicato il primo appuntamento di To (be) in jazz, i concerti aperitivo che hanno preso il via domenica al teatro Civico, arrivati quest’anno alla 17 edizione. L’appuntamento che coniuga buona musica con le eccellenze dell’agroalimentare isolano è organizzato, come di consueto dalla associazione Blue Note Orchestra. Il progetto del primo appuntamento era affidato al chitarrista, arrangiatore e direttore d’orchestra Roberto Spadoni, vecchia conoscenza degli amanti del jazz sassarese. Teatro esaurito fino al terzo ordine di palchi e lunghissimi applausi hanno contrassegnato il concerto (proposto al mattino e replicato alle 19.30). Spadoni, che ancora una volta ha dimostrato di essere un ricercatore attento e raffinato, ha scovato una serie di composizioni che Mulligan ha scritto nei formidabili sette mesi del 1952 e che hanno portato anche alla realizzazioni di incisioni divenute storiche. Del quartetto, capitanato dal baritonista, facevano parte giovanissimi musicisti (la somma delle età era di 80 anni) tra i quali Chet Baker. Bellissimi, elegantissimi e molto gradevoli i brani di quel “pianoless quartet” (quartetto senza il pianoforte) che hanno proiettato l’arte di Mulligan e Baker verso l’Olimpo dei giganti del jazz.

Interessante la formula proposta l’altro giorno da Spadoni: un quintetto (tromba, sax tenore, contrabasso, chitarra e batteria) coniugato con una ampia e articolata formazione di fiati (alcuni tipici della musica colta europea, dal corno inglese alla tuba). E senza pianoforte e, sorprendetemente, senza sax baritono. Ma la bravura dei musicisti, in particolare dei solisti, e la sapienza degli arrangiamenti non ha fatto rimpiangere nulla rispetto alla composizione del famoso quartetto californiano di Mulligan e Chet.

Otto i brani in scaletta, compreso un bis: da “Night at Turntable”a “Swinghouse”, passando dall’incandescente “Carioca” e i raffinatissimi “Bernie’s Tune” (accreditato a Mulligan ma composto da Berbie Muller) e “Festive Minor”, da “Walkin’ Shoes’ (incardinato sulle note del contrabasso) a “Turnstile”.



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