La Nuova Sardegna

Nel futuro di Alghero c’è un’anima jazz

di Gianmario Sias
Paolo Gresu e Mario Bruno
Paolo Gresu e Mario Bruno

Cultura come motore dello sviluppo: nasce il festival Jazz Alguer, presentato alla tenute Sella & Mosca da Paolo Fresu

08 dicembre 2017
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ALGHERO.«Se sapremo fare della Sardegna la terra del jazz, se sapremo fare rete tra questo nuovo evento e quelli già esistenti, se sapremo utilizzare Alghero, la città più bella dell’isola, per una serie di appuntamenti di respiro internazionale, collocandoli in un momento diverso rispetto alla ricca proposta estiva e incentivando la destagionalizzazione turistica e culturale, un altro mercato sarà possibile». Il cuore di Paolo Fresu e il suo cellulare sono dedicati all’organizzazione di una manifestazione grande, straordinaria, fatta di nomi e concerti eccezionali. Il suo pensiero, invece, è tutto sull’obiettivo. Che è chiaro per tutti: utilizzare il jazz – e più in generale la musica, l’arte, la cultura – come strumento per dirottare in Sardegna flussi di viaggianti anche in inverno, quando le spiagge sono spazzolate dal maestrale e il sole è, al massimo, tiepido.

Il trombettista di Berchidda la vede così, la sua nuova operazione. La prestigiosa e suggestiva cornice delle Tenute Cantina Sella&Mosca gli ispirano grandissime ambizioni. Enormi, come la scommessa di “Jazz Alguer – Musica per tots”. Paolo Fresu ne assume la direzione artistica, lo stilista Antonio Marras ci mette lo zampino col suo contributo creativo, ma la prima edizione della “Rassegna internazionale di jazz e delle arti” è il coraggiosissimo progetto del Comune di Alghero, realizzato grazie all’impegno di Fondazione di Sardegna, al contributo di Sella&Mosca e Camera di Commercio di Sassari, al supporto del Banco di Sardegna, al patrocinio della Diocesi di Alghero e Bosa e al supporto operativo di Fondazione Meta: una partnership varia, qualificata e ben radicata nel territorio. Nove appuntamenti, uno per ogni mese, sino al luglio del prossimo anno. Ma il protocollo siglato da Comune di Alghero e Fondazione di Sardegna, principale finanziatore del festival, prevede almeno tre edizioni.

Il 23 dicembre l’omaggio è al rapporto tra jazz e sacro. Per “Altissima luce” la cattedrale di Santa Maria ospita 35 artisti: Paolo Fresu e Daniele Bonaventura rileggono il Laudario di Cortona di San Francesco con Marco Badoscia, Michele Rabbia, l’Orchestra da Camera di Perugia e il Gruppo vocale Armoniosoincanto di Perugia con Franco Radicchia. Il secondo appuntamento è per il legame tra jazz e parola col Filomena Campus Quartet in “Jester of Jazz”. La cantante sarda trapiantata a Londra e il suo quartetto inglese saranno al teatro Civico il 27 gennaio.

Il 24 febbraio, ancora al teatro Civico, l’appuntamento è con jazz e storia e “Cadmo Reunion”: Antonello Salis, Riccardo Lay e Mario Paliano – ossia i Cadmo, nati ad Alghero nel 1973 – si riuniscono per la prima volta dopo decenni.

Il 24 marzo a San Michele tributo alle commistioni tra jazz e classica. Enrico Pieranunzi, uno dei più noti e apprezzati nomi della scena jazzistica internazionale, sarà protagonista al piano solo di “Unlimited”. Il 14 aprile dedica agli intrecci tra jazz e contemporanea con “Trigono”: sul palco Bam, ossia il contrabbassista Marco Bardoscia, il quartetto d’archi Alborada (Anton Berovski e Sonia Peana ai violini, Nico Ciricugno alla viola e Piero Salvatori al violoncello) e la pianista Rita Marcotulli. 

Il 30 aprile si celebra l’International Jazz Day dell’Unesco. Il direttore artistico Salvatore Maltana lavora a un festival nel festival, una maratona musicale tra Sella&Mosca e la Muraglia di Alghero. Il 19 maggio la piazza di Lo Quarter ospita il “Contest JazzAlguer Mediterrani”, riservato a giovani formazioni europee, specie della sponda sud del Mediterraneo: non un concorso, ma un’occasione di dialogo multiculturale e integrazione artistica. Il 29 giugno il jazz incontra la canzone per “L’Art de l’encontre”: nelle tenute Sella&Mosca si incontreranno Eugenio Finardi e Franca Masu, la voce più “internazionale” di Alghero. La chiusura è col botto. Il 21 luglio il Parco di Tramariglio ospita Jan Garbarek. Il sassofonista norvegese, che non appartiene a nessun genere, ha collaborato con Keith Jarret e ha lavorato con l’Hilliard Ensemble, è protagonista con Jan Garbarek Group featuring Trilok Gurtu.

Come hanno sottolineato Antonio Posadinu, direttore di Sella&Mosca, che ha fatto gli onori di casa, Angela Mameli, vicepresidente di Fondazione di Sardegna, Gavino Sini, presidente della Camera di Commercio, e Giuseppe Cuccurese, direttore del Banco di Sardegna, «questo festival va nella direzione giusta e offre la sponda all’ambizione di destagionalizzare l’economia culturale e i flussi turistici ad Alghero e in tutta l’isola».  Per il sindaco Mario Bruno e l’assessore Gabriella Esposito, cui spetta il merito di aver pensato per primi a un evento di questa portata, «sono questi gli strumenti per restituire ad Alghero quel ruolo che le affida il suo passato e la sua vocazione internazionale». 

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