La Nuova Sardegna

Bagella, la tradizione diventa un marchio del contemporaneo

di Monica De Murtas
Bagella, la tradizione diventa un marchio del contemporaneo

Come un negozio storico ha cambiato l’idea del vestire tradizionale  «Solo andando lontano ci accorgiamo delle nostre ricchezze»

09 dicembre 2017
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Ogni città antica ha i suoi percorsi caratteristici, imperdibili per un visitatore attento ad afferrare l’atmosfera tipica di un luogo. In questo itinerario ideale si trova a Sassari la bottega storica “Bagella- abbigliamento sardo” incastonata nel Corso: la via antica del mercato cittadino. All’interno del negozio si possono ammirare ancora gli arredi originali degli anni trenta, oggetti e capi storici. Ma non è solo questa la peculiarità della bottega “Bagella” azienda a conduzione familiare costruita sul lavoro di tre generazioni. Per ottantacinque anni è sempre stata per i sassaresi sinonimo di abbigliamento di qualità per trasformarsi ora in un moderno brand che incarna: stile, tradizione e nuove tendenze.

Si perché questi concetti non sono incompatibili ma elementi in un’intuizione imprenditoriale vincente che ha trasformato negli ultimi anni il negozio in un concept-store che racconta la preziosità della tradizione artigianale sarda attraverso collezioni originali di abbigliamento, accessori, complementi d’arredo. «La nostra filosofia è stata sempre quella di ricollocare la preziosità dell’abbigliamento tradizionale sardo – dice Rinaldo Bagella – e il suo patrimonio di materiali e tecniche. Abbiamo iniziato questa nuova fase con l’idea di togliere dal ghetto del folklore il gabbano d’orbace, l’abito di velluto, su corittu, la gonna a pieghe, di farli uscire dal museo per riportarli al quotidiano. Il nostro abbigliamento sardo è ridisegnato nelle forme e nei colori, sdrammatizzato, adeguato ad un una vestibilità contemporanea». Quando Bagella iniziò questa avventura imprenditoriale, ora diventata un trend, in pochi avevano iniziato a percorrerla sulla scia di Modolo.

«Ma la concorrenza non ci spaventa – prosegue Bagella – il nostro punto vendita non è frequentato solo per gli acquisti ma è anche meta turistica, luogo di incontro, ha una sua atmosfera, una storia da raccontare, rappresenta un’alternativa ai centri commerciali spersonalizzati». Insieme ad altre botteghe storiche “Bagella” è stato inserito nell’itinerario di “Monumenti aperti” ed è spesso sede di mostre ed eventi musicali. La riscoperta delle proprie radici e l’esigenza di trovare nuove formule aziendali arriva per Rinaldo Bagella verso la fine degli anni ’80 dopo un periodo passato all’estero. «Ho fatto esperienza sin da ragazzino nel negozio di famiglia – dice – ma c’è stata una fase in cui ho deciso di partire, lavorare fuori, insieme a mia moglie Michelina. Sperimentare le nostre capacità altrove e conoscere nuovi contesti, così dopo un periodo a Londra ci siamo trasferiti a San Francisco. Lasciare l’isola per noi sardi fa scattare una strana reazione: stando qui ci abituiamo al bello e questa “assuefazione” non ci fa apprezzare la ricchezza della nostra cultura che riscopriamo solo quando siamo lontani. Chi torna, come abbiamo fatto noi, porta con se una consapevolezza nuova. Io e Michelina, abbiamo imparato “l’importanza della cornice” del packaging adeguato per i nostri prodotti. Ora anche nostra figlia Francesca lavora in azienda: rappresenta la terza generazione ed è orgogliosa di portare avanti un progetto nato con suo nonno.

Apriamo ogni mattina la serranda, dal 1932, anche la vetrina è sempre quella ma ciò che è esposto nell’antica platha de cotinas ora possono vederlo e acquistarlo anche on line da ogni parte del mondo. Le nostre radici sono diventate idee e hanno preso forma».

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