La Nuova Sardegna

Gli anni Settanta di Tony Manero rivivono sul palco

di Monica De Murtas
Gli anni Settanta di Tony Manero rivivono sul palco

Al Verdi di Sassari un musical a quarant’anni dal film In programma tutti i brani cult firmati dai Bee Gees

09 dicembre 2017
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Fa tappa al Verdi di Sassari il musical “La febbre del sabato sera” (venerdì 15 e sabato 16 dicembre alle 21), campione di incassi nei botteghini dei più importanti teatri italiani. Le due date dello spettacolo, inserite all’interno del cartellone natalizio della cooperativa Teatro e/o musica, si avviano verso il sold out. La nuova produzione, firmata Teatro Nuovo di Milano, si ispira al film omonimo, uno dei più celebri nella storia del cinema, in occasione del 40° anniversario del film. “Saturday night fever”, concepito come un omaggio alla discomusic e al glam dominante negli anni Settanta fu un successo planetario grazie al quale John Travolta ottenne la sua consacrazione interpretando il personaggio di Tony Manero. Oltre la regia incalzante e il magnetismo del suo protagonista, ciò che nel tempo fece diventare la pellicola un autentico cult sono è la colonna sonora. In scena a Sassari per la regia di Claudio Insegno, anche la versione musical si preannuncia come uno spettacolare juke box con cui rivivere i successi dei Bee Gees: “Stayin' Alive”, “How Deep Is Your Love”, “Night Fever”, “You Should Be Dancing” e tanti altri tra cui l'intramontabile “Disco Inferno”. A dare impatto teatrale al capolavoro cinematografico è Claudio Insegno, uno dei registi più apprezzati del panorama teatrale italiano, che con questo lavoro ha debuttato all’arena di Verona. «Portare questo live in uno dei templi della musica colta – dice – e vedere il pubblico entusiasta è stata un’emozione indescrivibile che ha premiato l’idea del direttore artistico del Nuovo teatro di Milano Lorenzo Vitali».

Anniversari a parte, da cosa nasce l’idea di lavorare su questa pellicola?

«Volevamo farla riscoprire alle nuove generazioni. “La febbre del sabato sera” non è solo Tony Manero che balla in discoteca vestito di bianco con l'indice puntato in alto. C'è una bellissima storia dietro che racconta un’epoca attraverso la musica e una trama avvincente che affronta tematiche ancora attuali come l'emigrazione, l'uso di stupefacenti nelle discoteche, il razzismo e la violenza tra bande».

Quanto resta del film nell’allestimento teatrale?

«Resta l’anima e tutta l'atmosfera, perché abbiamo cercato di portare il cinema a teatro e di alleggerire il più possibile l’impianto scenografico anche per l’esigenza di andare in tournée. La scelta è stata quella di puntare su un grande led wall su cui proiettare New York e gli interni, ogni quadro è poi via via arricchito da ulteriori elementi scenografici e strutture mobili. L’effetto è un quello di vedere un film con gli interpreti in 3D che prendono vita ed escono fuori dallo schermo. Anche la trama è quella originale con adattamento in italiano».

I brani musicali sono stati tradotti?

«Assolutamente no, quelli sono in inglese nella versione che tutti conoscono. Ci abbiamo riflettuto ma la scelta è stata obbligata: non volevamo distruggere l’atmosfera originale del film, non saremmo stati credibili, non si possono tradurre “Stayin' Alive” o “Disco Inferno”, si tratta di brani che tutti conoscono. Sono un elemento chiave, una colonna sonora che rievoca l’atmosfera del periodo ma non fa parte del libretto come solitamente capita in un musical e nella lirica, in cui i brani cantati raccontano la storia, quindi anche se non si afferrano tutte le parole non si perde la trama».

È stato difficile trovare il nuovo Tony Manero?

«Il casting è stata una parte fondamentale del lavoro, abbiamo selezionato più di mille candidati. Sul palco nella parte di Manero c'è Francesco Italiani un danzatore e coreografo affermato, uno dei migliori performer del musical italiano che con il suo carisma e il suo grande talento, è pronto a far rivivere quel ruolo che ha portato alla ribalta mondiale un giovanissimo John Travolta».

Dopo il successo “The Jersey Boys” ritorna al Verdi con un nuovo lavoro. Quali sono le sue aspettative?

«Spero di ritrovare lo stesso calore di due anni fa. Conoscendo la simpatia e l’energia del pubblico sassarese mi aspetto che si alzi in piedi e si metta a ballare».

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