La Nuova Sardegna

La Sardegna corre alla Berlinale

di Fabio Canessa
La Sardegna corre alla Berlinale

Girato a Cabras da Laura Bispuri, il film “Figlia mia” è stato selezionato per il concorso

19 dicembre 2017
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Ci sono registi che legano una parte importante della loro carriera a uno dei grandi festival, tornando spesso a presentare nella stessa vetrina internazionale i nuovi film. Sembra seguire questa strada Laura Bispuri che fa due su due a Berlino. Dopo “Vergine giurata” nel 2015 ecco anche la sua opera seconda in concorso alla Berlinale. Tra i primissimi titoli svelati per l’edizione numero 68 dello storico festival in Germania, in programma dal 15 al 25 febbraio, c’è infatti anche “Figlia mia”. Il film è stato girato interamente in Sardegna, quasi tutto a Cabras (alcune scene sono state però realizzate a Riola Sardo, San Vero Milis, Oliena). Protagoniste sono Valeria Golino e Alba Rohrwacher, affiancate dalla giovanissima algherese Sara Casu. A completare il cast il grande attore tedesco Udo Kier e Michele Carboni, pastore di Siligo già protagonista di “Ballo a tre passi” di Salvatore Mereu.

Nella storia scritta raccontata dalla regista insieme a Francesca Manieri, Vittoria è una bambina divisa tra due madri. Tina, mamma amorevole che vive in rapporto simbiotico con la piccola, e Angelica, una donna fragile e istintiva, dalla vita scombinata. Rotto il patto segreto che le lega sin dalla sua nascita, le due donne si contendono l’amore di una figlia. Vittoria, 10 anni appena compiuti, vivrà un’estate di domande, di paure, di scoperte, ma anche di avventure e di traguardi, un’estate dopo la quale nulla sarà più come prima. «Un viaggio – definisce il film Laura Bispuri – in cui tre figure femminili si alternano, si cercano, si avvicinano e si allontanano, si amano e si odiano e alla fine si accettano nelle loro imperfezioni e per questo crescono».

Prodotto da Marta Donzelli e Gregorio Paonessa per Vivo film e Alessandro Usai e Maurizio Totti per Colorado Film con Rai Cinema, “Figlia mia” uscirà in sala in Italia a febbraio, subito dopo la presentazione alla Berlinale, distribuito da 01 Distribution e per l’estero da The Match Factory. Il film ha ottenuto il sostegno di Eurimages, del Mibact e della Regione (il lungometraggio è beneficiario di un contributo di 192mila euro) con l’assistenza della Sardegna Film Commission che ha seguito la nascita di questo progetto sin dal 2013, invitando la regista Laura Bispuri a scoprire la Sardegna con una serie di scouting e di incontri sul territorio.

A questo primo contatto, sono seguiti tre anni di sviluppo con tanti viaggi in Sardegna della regista, sempre più convinta che quella storia pensata già molti anni prima potesse trovare la giusta ambientazione in Sardegna. Un lungo processo culminato nell’estate di quest’anno con le riprese del film nell’isola, durate sei settimane, dopo una serie di casting sul territorio per individuare la giovane protagonista che interpreta la figlia contesa tra le due madri: Sara Casu, al suo debutto cinematografico.

«Siamo orgogliosi di aver sostenuto questo progetto sin dalla sua genesi – sottolinea il presidente della Fondazione Sardegna Film Commission Antonello Grimaldi – Un invito nato come sfida creativa si è trasformato, anche grazie all’impegno della Sardegna Film Commission nel supportare la regista e la produzione, in una storia dal respiro internazionale con un’anima sarda, non soltanto nelle location e nella storia, ma anche attraverso ai tanti professionisti isolani coinvolti». Un altro risultato importante per la Film Commission è stata l’adozione da parte della produzione del protocollo green “Sardegna Green Film Shooting” basato su risparmio ed efficientamento energetico, alloggi e mobilità sostenibile, gestione dei rifiuti, una precisa scelta dei materiali e del cibo per la troupe composta in questo caso da cinquantasette persone. «Andare verso la sostenibilità – ha spiegato la produttrice di Marta Donzelli di Vivo Film – è ormai un passaggio necessario e non rinviabile da un punto di vista etico, ma anche economicamente vantaggioso per le produzioni».

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