La Nuova Sardegna

Pubblico in delirio ai trent’anni dei Tazenda

di Grazia Brundu
Pubblico in delirio ai trent’anni dei Tazenda

Successo al Teatro Comunale di Sassari per l’omaggio della band alla città organizzato dalla Fondazione Maria Carta

24 dicembre 2017
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SASSARI. I Tazenda offrono il loro “Omaggio a Sassari” e Sassari risponde con un omaggio ai Tazenda. Venerdì scorso il pubblico del Comunale ha ascoltato, cantato e applaudito trent’anni di musica e canzoni della band che proprio in questa città ha iniziato, alla fine degli anni Ottanta, una lunga avventura costellata di successi. Il primo davvero popolare, quella “Spunta la luna dal monte” portata a Sanremo nel ’91 con Pierangelo Bertoli e contenuta in “Murales”, il loro primo disco d’oro. I Tazenda la propongono a fine serata, quando il pubblico è bello caldo da due ore di concerto e i fan più irriducibili in fondo al teatro ballano tenendosi abbracciati.

Prima, però, durante la serata organizzata dalla Fondazione Maria Carta, c’è spazio per tutte le loro canzoni più belle. Gino Marielli, Gigi Camedda, Nicola Nite e compagni (Massimo Canu al basso, Marco Garau alle percussioni, Marco Camedda al piano, Massimo Cossu alla chitarra) le suonano in versione acustica, accantonando per una sera le chitarre elettriche che, insieme alle sonorità più folk di launeddas e fisarmonica, hanno accompagnato la loro storia. Anzi, “S’Istoria”, come il titolo del cofanetto antologico uscito l’anno scorso per la Sony. La sala vibra con “Pitzinnos in sa gherra”, “Carrasegare”, “Non la giamedas Maria”, “Mamoiada”, “Cuore e Vento”, “Madre Terra”, mentre lo schermo in fondo al palco mostra paesaggi, feste, tradizioni popolari della Sardegna, e i tanti artisti che hanno collaborato coi Tazenda. Da Pierangelo Bertoli a Francesco Renga e i Modà, per citarne qualcuno. E poi c’è lui, Andrea Parodi, con il quale tutto è cominciato. Marielli e compagni hanno quasi pudore a nominarlo, ma il viso che spicca di più, tra tante foto e video, è il suo. E a lui sono dedicate la cover di “Gracias a la vida” di Violeta Parra e il brano “Sa oghe”, contenuto in “S’Istoria”, che il pubblico ascolta emozionato.

Tra tanti brani non può mancare “No potho reposare”, che nel contesto della serata ha un significato speciale e richiama alla memoria un duetto indimenticabile proprio tra Andrea Parodi e Maria Carta. Due artisti (per Parodi vale anche l’esperienza con i Tazenda), che, ha ricordato Leonardo Marras della Fondazione intitolata alla cantante di Siligo, «hanno contribuito a far conoscere in Italia e nel mondo la tradizione musicale della Sardegna. Una tradizione che continua anche oggi, con i musicisti delle nuove generazioni, capaci di contaminare storia e modernità». Un ottimo esempio a riguardo l’ha dato, sempre venerdì sera, il duo Fantafolk di Vanni Masala e Andrea Pisu, con il suono innovativo, in chiave jazz e world music, di launeddas e organetto. L’intero ricavato di “Omaggio alla città di Sassari”, a cui hanno partecipato anche i fratelli Graziano del gruppo comico Tressardi, è andato alla sezione sassarese dell’Ail.

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