La Nuova Sardegna

Libri sardi, un 2017 pieno di storie meravigliose

di CRISTIAN MANNU
Maria Giacobbe
Maria Giacobbe

Da Mannuzzu a Giacobbe, da Agus ad Angioni un’annata che conferma il livello degli scrittori isolani

02 gennaio 2018
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SASSARI. La Sardegna si conferma terra di storie. Storie vissute, a volte nascoste, taciute. Storie raccontate, ascoltate, tramandate. E, sempre più spesso, soprattutto negli ultimi decenni, storie scritte su carta. Storie pubblicate, lette.

Anche l’anno che si sta per concludere non ha deluso le attese. Tanti i libri di autrici e di autori sardi usciti nel corso di questo 2017. Tante le lettrici e i lettori, anche tra i più giovani, che hanno comprato o preso in prestito in biblioteca almeno uno di questi nuovi romanzi. Le piazze gremite, quest’estate, così come ogni estate ormai da un po’ di tempo a questa parte, per l’Isola delle storie di Gavoi, Sulla terra leggeri e Marina Caffè Noir sono un’ulteriore testimonianza e conferma dell’amore dei sardi per le storie e per la lettura.

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Quest’anno in particolare ha visto il ritorno in libreria di quattro grandi della letteratura isolana: Milena Agus (uscita ad aprile con “Terre promesse”, edito da Nottetempo: una favola che attraversa tre generazioni e che dal Campidano arriva sino a New York), Salvatore Niffoi (che dopo Adelphi e Feltrinelli ha scelto Giunti per la sua ultima fatica, “Il venditore di metafore”), Maria Giacobbe (“I ragazzi del veliero”) e Salvatore Mannuzzu (“Testamenti”). Questi ultimi due, Giacobbe e Mannuzzu, pubblicati entrambi da Il Maestrale, che, nonostante la recente e perdurante crisi del mondo editoriale, continua a confezionare libri di assoluta qualità, grazie anche e soprattutto al lavoro e alle cure certosine del suo editor, Giancarlo Porcu.

Da segnalare (e da avere nella propria libreria) due raccolte di poesie pubblicate dalla storica casa editrice nuorese proprio quest’anno: “Anninora” del compianto e indimenticabile Giulio Angioni e “Per assassinarvi”. Piacere siamo spettri di una sempre più ispirata e ancora troppo poco conosciuta e riconosciuta Savina Dolores Massa (forse tra le più potenti voci poetiche contemporanee di Sardegna).

Non ha mancato l’appuntamento con i suoi lettori neanche Marcello Fois, che proprio quest’anno – subito dopo aver terminato la “Trilogia dei Chironi” e aver dato vita al progetto di “Quasi Grazia” per il centenario del Premio Nobel nuorese – ha festeggiato i suoi primi venticinque anni di carriera da scrittore tornando al noir (un noir “poetico e bianco”, ambientato in una Bolzano innevata) con il suo delicato, avvincente e convincente “Del dirsi addio” (Einaudi).

C’è tutta l’imprevedibilità e il calore di Marsiglia, invece, nell’ultimo romanzo del “nomade” cagliaritano Nicola Lecca, (“I colori dopo il bianco”, Mondadori), frutto di quattro anni di scrittura tra i tavolini dei bar delle principali capitali europee. Terzo libro in meno di due anni, di contro, per il prolifico e ormai pluripremiato Gesuino Némus (eteronimo sotto il quale si cela un esplosivo e incontenibile Marcello Matteo Locci di Jerzu), che dopo “La teologia del cinghiale” (vincitore, tra gli altri, del Premio Campiello Opera Prima 2016) e “I bambini sardi non piangono mai” (Premio Fedeli 2016), ad aprile ci ha riportato in Ogliastra, con il suo “Ora Pro Loco” (edito anche questa volta dalla piccola casa editrice romana Elliot), nell’ormai amato quartiere di Telévras, in compagnia del mitico Gesuino e dei suoi spassosi compaesani dai nomi strampalati.

Con un romanzo “fantastorico” e fresco di stampa (“Il Corregidor”) ha fatto poi la sua prima apparizione per Piemme, a inizio novembre, un inedito duo di scrittori isolani composto dall’affermato e popolarissimo Francesco Abate e dall’esordiente Carlo Melis Costa, avvocato cassazionista cagliaritano. Ai vertici delle classifiche nazionali dei libri più venduti si conferma anche quest’anno un’altra scrittrice sarda, Cristina Caboni. Reduce da una finale al Premio Bancarella 2017 con il suo precedente romanzo (“Il giardino dei fiori segreti”) e tradotta in tutto il mondo con la sua fortunatissima opera d’esordio (“Il sentiero dei profumi”), la scrittrice di San Sperate, a poco meno di due mesi dall’uscita, è già campionessa di vendite anche con il suo quarto best seller, “La legatrice di storie perdute”, pubblicata come gli altri tre da Garzanti. Le buone notizie per gli amanti delle storie non termineranno però con l’anno che sta per concludersi. È già prevista infatti per fine gennaio la stampa dell’attesissimo terzo libro di Vanessa Roggeri. Dopo il successo de “Il cuore selvatico del ginepro” e “Fiore di Fulmine”, la scrittrice cagliaritana (molto amata non solo in Sardegna) tornerà tra gli scaffali delle librerie con “La cercatrice di corallo”, edito da Rizzoli.


 

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