La Nuova Sardegna

“Nuragica”, viaggio nell’era dei protosardi

di Grazia Brundu
“Nuragica”, viaggio nell’era dei protosardi

Inaugurata a Sassari la mostra con una sala dedicata alla realtà virtuale. Gli ideatori: «Pronti a esportarla anche in Cina»

05 gennaio 2018
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SASSARI. Per l’assessore regionale al Turismo Barbara Argiolas, la mostra inaugurata ieri mattina a Sassari, all’ex Convento del Carmelo, è un potenziale «collettore di nuovi flussi turistici nelle zone interne della Sardegna, lontano dalla stagione estiva e dalle coste». Secondo l’assessore, gli archeo-turisti, incuriositi da “Nuragica”, potrebbero infatti decidere di partire alla scoperta dei luoghi e delle architetture riprodotti nell’allestimento, curato dalla Cooperativa Sardinia Experience, che ha il suo punto di forza in una sala dedicata alla realtà virtuale. In pratica, una volta indossati i visori, si torna indietro di migliaia di anni e ci si trova a galleggiare tra nuraghi, pozzi sacri, assemblee di villaggio, bronzetti e giganti di pietra. Come in un film. Peccato che, ha ammesso sempre Argiolas durante l’inaugurazione, a cui era presente anche il sindaco di Sassari Nicola Sanna, la Sardegna non brilli certo per i collegamenti. E, si sa, senza aerei, treni e pullman efficienti il salto dall’archeo-turismo virtuale a quello reale è spericolato anche per i viaggiatori più motivati. “Nuragica”, però, assicurano gli organizzatori, ha le carte in regola per piacere ai turisti e «dopo aver avuto un grande successo l’estate scorsa ad Olbia, dove è stata vista da migliaia di visitatori italiani e stranieri, raggiungerà tra qualche mese altre regioni italiane e poi è molto probabile che arrivi anche in Cina».

Il suo punto di forza, spiega Paolo Alberto Pinna di Sardinia Experience, «è una modalità di comunicazione, che mette insieme il lavoro degli archeologi e l’utilizzo di tecnologie moderne, come quella della realtà virtuale». Sui due piani del Carmelo si aprono sale tematiche dedicate ai nuraghi, al culto delle acque, alla lavorazione dei metalli, alla navigazione e alla vita quotidiana dei sardi dell’età nuragica. Poi, nell’ultima stanza, si indossano i visori 3D e ci si ritrova direttamente in un villaggio durante i preparativi per un rito. Prima, però, si possono toccare le ricostruzioni di statue di arcieri e pugilatori, omaggio ai giganti di Mont’e Prama, ed entrare in un’antica capanna, non troppo diversa in realtà dai “pinnettos” che si trovano ancora oggi nelle campagne sarde. Statuine e oggetti in metallo di uso comune, come brocche e pugnali, sono stati ricostruiti dall’artigiano di Lanusei Andrea Loddo, secondo la tecnica della cera fusa utilizzata dagli antichi sardi, mentre un altro artigiano, Gerolamo Exama, ha realizzato i modellini delle navi usate dai nostri antenati durante i viaggi commerciali nel Mediterraneo.

Le didascalie e i pannelli sono, a volte, un po’ stringati, ma gli organizzatori spiegano che la mostra va fruita soprattutto attraverso le visite guidate. E in questo caso il pubblico più adatto è senz’altro quello dei bambini. Per loro è stato creato anche il personaggio di una maga nuragica, che in tutte le sale svela, attraverso piccoli pannelli, curiosità (tratte dal libro “Un salto nella civiltà nuragica” di Clelia Martuzzu) su come si viveva in Sardegna migliaia di anni fa.

“Nuragica” resta a Sassari, nell’ex Convento del Carmelo, fino al 25 febbraio. Apertura: giovedì e venerdì dalle 16 alle 21, sabato e domenica 10-14 e 6-21. Il costo dei biglietti è 10 (intero) e 8 euro (ridotto).

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