La Nuova Sardegna

Pau: «Una legge chiara che dà risultati»

di Fabio Canessa

Il vicepresidente dell’associazione “Moviementu” difende il sistema di selezione

15 gennaio 2018
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SASSARI. «La bocciatura regionale del film di Sorrentino? Leggendo le motivazioni della commissione responsabile della valutazione mi sembra di capire sia legata soprattutto ad aspetti regolamentari. Nessuno discute la qualità del regista». Enrico Pau commenta così l’esclusione eccellente di “Loro”, il nuovo atteso lungometraggio del premio Oscar, dai progetti ammessi al finanziamento. E la spiegazione per la non assegnazione di punti per quanto riguarda il criterio artistico e tecnico sottolineano proprio l’aspetto della presentazione di una sceneggiatura non completa. «A quanto pare i commissari non sono riusciti a leggerla – continua Enrico Pau – e quindi non hanno potuto valutarla. Non ci vedo niente di strano in questa non ammissione, pur nella presenza di un autore di livello internazionale come Sorrentino che evidentemente, non so per quali motivi, ha presentato una documentazione incompleta. Per il sostegno alla produzione ci sono comunque altri mezzi, per esempio il fondo ospitalità della Film Commission e credo “Loro” di Sorrentino lo abbia ricevuto».

A penalizzare il lungometraggio incentrato sulla figura di Berlusconi anche il criterio sulla valorizzazione regionale. «Puramente marginale l’ambientazione in Sardegna» si legge nella motivazione su uno degli aspetti più contraddittori per i molti punti in palio. «Un argomento molto legato alle richieste dell’Europa», sottolinea Pau, che sull’identità precisa: «Esplorare l’immaginario isolano non vuol dire affondare nei temi del folclore. Come dimostrano i film fatti c'è una visione della Sardegna moderna. È un cinema che si confronta con il mondo, i film sardi vanno ai festival internazionali. Basta pensare a Giovanni Columbu, che l’anno scorso è stato a Locarno, mentre io e Salvatore Mereu siamo andati alla Mostra di Venezia anche se con dei corti. Quante cinematografie regionali hanno questo spazio ai grandi festival?».

Il regista cagliaritano, vicepresidente di Moviementu (associazione dei lavoratori del cinema e dell’audiovisivo della Sardegna), sottolinea così l’importanza della legge cinema: «Abbiamo lottato per una legge in Sardegna con la quale si superassero i meccanismi di discrezionalità, e la difenderemo. Una legge che sta dando possibilità di fare film non solo ai registi consolidati, ma anche a un gruppo di esordienti. La Regione inoltre negli ultimi anni ha reso stabile il finanziamento e i risultati si vedono».

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