La Nuova Sardegna

Nuoro adesso corre nella top ten

di Luciano Piras
Nuoro adesso corre nella top ten

L’annuncio del ministero dei Beni culturali, quella barbaricina tra le 10 città ancora in corsa

16 gennaio 2018
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NUORO. «Ci abbiamo creduto e abbiamo avuto ragione». Il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, esulta e sorride. Felicissimo. «Questo risultato dimostra che Nuoro ha tutte le carte per potersi candidare» commenta appena vede sul suo smartphone il lancio online del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che annuncia le dieci città che restano il lizza per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2020: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso. Non c’è Oristano, che si ferma con altre venti città italiane tagliate fuori dalla short list. «Ora cercheremo di dare il nostro meglio per la seconda fase del concorso – annuncia Soddu con spirito battagliero –. Speriamo che tutta la Sardegna faccia il tifo per noi perché con Nuoro, e la Barbagia, è tutta la nostra isola che vogliamo raccontare e rappresentare. Tutti insieme possiamo davvero raccontare un’altra storia, la nostra Storia» chiude con gli occhi spalancati prima di tornare nel pieno di una riunione con altri suoi colleghi sindaci, ieri sera a Orotelli, per sollecitare misure di sicurezza per la strada statale 129 Nuoro-Macomer.

Intanto Nuoro2020 inizia a essere un sogno che può diventare realtà. La città candidata a Capitale italiana della Cultura 2020 è da ieri pomeriggio tra quelle che parteciperanno alla seconda fase del concorso. Delle 31 città italiane in gara, la giuria del Mibact ha infatti selezionato le dieci città che potranno ora giocarsi tutte le carte nell’ultima fase del concorso per aggiudicarsi il titolo. Nuoro, così come le altre nove città selezionate, dovrà ora presentare il proprio progetto nel corso delle audizioni della Commissione presieduta da Stefano Baia Curioni. Le date delle audizioni non sono ancora state pubblicate, ma è chiaro che si terranno a stretto giro di posta. La città vincitrice potrà rappresentare per un anno la nuova offerta culturale e turistica nazionale, attuando il proprio progetto grazie al contributo statale di un milione di euro. Una manna dal cielo, soprattutto per una città come Nuoro dove lo Stato ha mostrato negli ultimi anni soltanto la volontà di voler smantellare servizi su servizi. L’iniziativa del Mibact, invece, va in tutt’altra direzione: è volta a sostenere e incoraggiare cartelloni di eventi e attività capaci di far recepire in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo. «È proprio con questo obiettivo che ci siamo candidati» spiega l’assessore comunale della Cultura (nonché vice sindaco), Sebastian Cocco. «Questo non è un concorso di bellezza, ma un’opportunità per dimostrare chi siamo e cosa vogliamo diventare, perché è anche cambiando che si può migliorare, e questa è una sfida che vogliamo vincere per la nostra città e per il futuro dei nostri cittadini». Tanto telegrafico quanto risoluto, invece, è il commento a caldo di Roberto Deriu, tra i primissimi a dare la notizia su Facebook: «Nuoro è tra le dieci finaliste di capitale della cultura», scrive nel suo profilo social l’ex presidente della Provincia di Nuoro, già assessore comunale della Cultura e ora consigliere regionale. Nuoro, insomma, da ieri sera è già in festa, anche se ora diventa tutto più difficile di prima. «Fino alla fine! Forza Nuoro» incalza Sebastian Cocco. Il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020 sarà assegnato nella sede del Mibact, a Roma, il prossimo 16 febbraio, nel corso di una cerimonia solenne alla presenza del ministro Dario Franceschini.

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