La Nuova Sardegna

teatro 

L’ironia in nero del “Club delle vedove”

Tour sardo per la pièce di Menchell: domani debutto a Santa Teresa

22 gennaio 2018
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SASSARI. Ironia in nero con “Il Club delle Vedove” di Ivan Menchell – in tournée in Sardegna per la stagione di prosa organizzata dal Cedac nell’ambito del Circuito multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna: la brillante commedia, incentrata sull’amicizia al femminile e sulle diverse strategie per sopravvivere a una tragedia, debutterà in prima regionale domani alle 21 al Teatro Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura. La pièce, che affronta temi cruciali come l’amore e la morte, mettendo l’accento sulle regole e le convenzioni sociali, sull’amarezza della solitudine e sul desiderio di ricominciare a vivere, sarà poi in cartellone mercoledì alle 21 al Teatro Civico Oriana Fallaci di Ozieri, giovedì alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e infine venerdì 26 gennaio alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer.

Sotto i riflettori un’attrice versatile e di grande temperamento come Caterina Costantini assieme a Lorenza Guerrieri (la Nadja dello sceneggiato “Michele Strogoff”, una carriera fra teatro e cinema) e Marina Occhiena (cantante e attrice, dal quartetto dei “Ricchi e Poveri” all’Isola dei Famosi) nei ruoli delle tre protagoniste, per la regia di Silvio Giordani. Completano il cast Lucia Ricalzone e Carlo Ettore, le evocative scenografie sono di Vera Roman mentre le musiche dello spettacolo sono di Eugenio Tassitano.

“Il Club delle Vedove” racconta il profondo legame che unisce tre donne accomunate da un identico destino, ovvero la perdita dei rispettivi mariti, sottolineando gli aspetti grotteschi e gli “eccessi” di tre esistenze consacrate alla memoria dei defunti, in cui le visite al cimitero diventano le uniche occasioni mondane mentre le conversazioni insistono sui comportamenti più o meno consoni di amiche e conoscenti, e specialmente sulle stravaganze di una loro coetanea che, benché non più giovanissima, continua a collezionare con innegabile ottimismo nuovi matrimoni (e funerali). Focus sull’antitesi tra Eros e Thanatos nella pièce che affronta con humour e leggerezza – ma senza sminuirne l'importanza – un argomento delicato e complesso come l’elaborazione del lutto, un passaggio indispensabile per ritrovare l'equilibrio interiore dopo il grave trauma e riprendere il controllo della propria vita, aprendosi a nuove esperienze per scoprire quel che riserva il futuro.

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