La Nuova Sardegna

Il sogno di Emanuela Loi spezzato dalla mafia

di Sabrina Zedda
Il sogno di Emanuela Loi spezzato dalla mafia

Ieri in anteprima a Cagliari il film sulla poliziotta di Sestu che andrà in onda domenica su Canale 5

26 gennaio 2018
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CAGLIARI. Non una ragazza troppo seria e scontrosa, ma una giovane donna allegra, appassionata al suo lavoro di poliziotta al punto di andare sino in fondo anche se con la paura nel cuore. La storia di Emaunela Loi, la giovane di Sestu morta ventiquatrenne nella strage di via D’Amelio del 1992, approda in tv. Domenica sarà in prima serata su Canale 5 in “La scorta di Borsellino: Emanuela Loi”.

E’ il terzo film della serie “Liberi sognatori”, dedicata a quattro italiani (gli altri sono Libero Grassi, Mario Francese e Renata Fonte) che tra gli anni ’70 e ’90 portarono coraggiosamente avanti il loro ideale di giustizia, pagando con la vita. Diretto da Stefano Mordini, con la figura di Emanulela Loi interpretata da Greta Scarano (c’è anche Riccardo Scamarcio nel ruolo del suo collega Antonio Montinaro, morto nell’attentato a Falcone), il film ieri è stato presentato in anteprima al cinema Odissea. Tra il pubblico c’erano anche la sorella di Emanuela, Claudia, il fratello, Gabriele, alcuni rappresentanti della Polizia. La storia si concentra sul periodo di poco precedente l’attentato mafioso: Emanuela è una poliziotta che viene assegnata al commissariato “Libertà” di Palermo. Ma nei momenti liberi è una ragazza come tutte le altre. La si vede passeggiare e sorseggiare un drink nella movida palermitana. Innamorata del suo Andrea, con cui organizza una vacanza nel nord Sardegna. Sorella e amica sempre pronta a nuove avventure a bordo della sua Panda. Sino a quando non avviene l’irrimediabile: dopo l’attentato a Capaci, che uccide Paolo Falcone, la moglie e gli uomini della scorta, Cosa Nostra prepara anche la morte di Paolo Borsellino. Ed Emanuela viene chiamata a proteggerlo, insieme ad altri quattro colleghi. «Tradurre la vita di una persona in un film è un atto di vita- ha detto Stefano Mordini- Con questo lavoro abbiamo voluto restiture la memoria di Emanuela in maniera onesta».

Durante la lavorazione, preziosissime si sono rivelate le interlocuzioni di regista, protagonista e sceneggiatore (Graziano Diana) con la sorella di Emanuela, che ha fornito importanti dettagli. E proprio Claudia Loi ieri non è riuscita a trattenere la commozione: «Nel film l’ho rivista proprio come era – ha detto –: allegra, positiva, sorridente. Spero che questo film faccia nascere in noi un sentimento di legalità e giustizia».

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