La Nuova Sardegna

“Stagioni”, cinque storie per Emergency

di Fabio Canessa
“Stagioni”, cinque storie per Emergency

Esce un’opera dedicata alla Onlus di Gino Strada, che riceverà anche una parte del ricavato

27 gennaio 2018
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Scrive nell'introduzione la presidente dell'associazione Rossella Miccio: «Il rapporto tra Emercengy, vignettisti e illustratori ha radici lontane». Un rapporto che di recente, con la collaborazione della casa editrice Tunué, ha portato alla pubblicazione di “Stagioni" (128 pagine, 19,90 euro).

Un cartonato di pregio che raccoglie cinque brevi storie frutto di un lavoro corale per sensibilizzare sul tema dei diritti umani e promuovere una cultura di pace, per raccontare attraverso il fumetto i valori sui quali si basa la Onlus fondata da Gino Strada. Il messaggio di solidarietà nei confronti di Emercengy è espresso anche dalla finalità del ricavato delle vendite, infatti una parte dei proventi sarà devoluta al centro chirurgico e pediatrico di Goderich in Sierra Leone di cui si parla anche in appendice. Due storie in particolare sono ambientate nel Paese africano, tra i più poveri al mondo. Entrambe scritte da Antonio Bruscoli, medico impegnato in quel centro. La prima, “Skin e Sky”, è disegnata da Simona Binni che per Tunué ha già pubblicato diversi libri. Tra le pagine più belle visivamente, merito dello stile della fumettista, ma anche le più dure. Protagonista un bambino di otto anni che saluta la mamma prima di andare, felicemente a scuola. Al ritorno vedrà il suo villaggio distrutto dai ribelli. L'altro racconto scritto da Bruscoli s'intitola “Storm”, con disegni di Paolo Campana, e si concentra su due bambini sierraleonesi che in fuga dall’ebola e da altri pericoli trovano la salvezza in un ospedale da campo di Emergency.

Patrizia Pasqui, autrice e regista teatrale di spettacoli che parlano del lavoro dell'associazione umanitaria, firma il soggetto di altre due storie: “Una storia lunga un giorno” (disegni di Gud), che racconta l'odissea di Abdullah dall’Afghanistan all’Italia, e “I fidanzati della morte” su un rastrellatore di mine nel Dopoguerra. Si tratta dell'episodio di apertura ed è disegnato da Stefano Piccoli, che è anche curatore del volume chiuso dal racconto “Gubuldin” su un medico che affronta con il sorriso anche le situazioni più disperate: un soggetto dell'infermiere Roberto Maccaroni adattato da Marco Rocchi e Francesca Carità.

Tra i fumettisti coinvolti nel progetto c'è anche Giuseppe Palumbo che ha realizzato la copertina.

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