La Nuova Sardegna

Dall’astrattismo del Novecento al Mediterraneo

di Marco Vitali
Dall’astrattismo del Novecento al Mediterraneo

Sino a domani ingresso gratuito per due esposizioni: la collezione Ghiringhelli e le opere di Cacciofera 

03 febbraio 2018
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Domani sarà l’ultima opportunità per visitare gratuitamente le due mostre in corso al museo Man di Nuoro sino al 25 febbraio. La prima s’intitola “Una visione astratta” e ripercorre la storia della collezione di Maria Cernuschi Ghiringhelli in cui troviamo importanti esponenti del Novecento italiano e internazionale, come Licini, Radice, Fontana, Manzoni, Melotti, Sonia Delaunay, Munari, Albers e numerosi altri. La seconda è “Emisferi Sud” di Michele Ciacciofera e ruota invece intorno all’universo del Mediterraneo focalizzandosi su tematiche riconducibili ai suoi luoghi d’origine che l’artista rilegge nel loro aspetto storico e culturale, politico e sociale, attraverso l’uso di differenti media artistici.

Cernuschi Ghiringhelli.

Maria Cernuschi Ghiringhelli è stata una figura unica nel panorama dell’arte italiana tra le due guerre. Considerata la “musa astratta” di Carlo Belli e Osvaldo Licini, all’inizio del 1930 divenne un’appassionata sostenitrice dell’arte astratta italiana e internazionale, riuscendo a intercettare le proposte più innovative con una grande autonomia di giudizio. Una Peggy Guggenheim italiana, capace di intrattenere solidi rapporti con gli artisti, anche quelli più giovani e non ancora affermati, poiché ciò che più le interessava era “seguire e se possibile incoraggiare, gli sviluppi di un tipo di ricerca artistica in cui credevo”. Partendo da alcuni opere chiave dell’astrattismo italiano degli anni Trenta, passando per le ricerche percettiviste e preconcettuali degli anni Sessanta, fino all’arte Optical e la Nuova Pittura degli anni Settanta e Ottanta, la mostra, a cura di Ilaria Bonacossa e Francesca Serrati, ripercorre la storia della collezione, conservata presso il Museo di Villa Croce a Genova. L’incontro di Maria Cernuschi con l’arte si deve al marito Gino Ghiringhelli, artista e proprietario della galleria milanese “Il Milione”, luogo fondamentale per la promozione dell’arte astratta in Italia. Tra il 1934 e il 1935 la galleria presenta il lavoro di artisti quali Kandinsky, Vordemberge-Gildewart, Albers, Fontana, Licini, i ed è il primo spazio espositivo a ospitare opere di Soldati, Radice, Rho e Veronesi.

Nel 1940, anno della separazione dal marito, Maria Cernuschi inizia ad acquistare una serie di quadri che diventano testimonianza di una nuova fase della sua vita, rappresentando, più che una scelta documentaria, una spinta sentimentale che la porta a definire la propria raccolta non come una collezione razionale, ma più semplicemente come la “sua” collezione («i miei quadri», per dirla come lei). Nel ’50, stanca dell’ambiente milanese, si trasferisce in Liguria, dove respira un clima culturale nuovo grazie alla presenza di un nutrito gruppo di artisti attivi soprattutto nelle fabbriche di ceramica di Albisola.

Ciacciofera.

Partendo da un approccio antropologico, la ricerca di Ciacciofera ruota attorno all’universo del Mediterraneo concentrandosi su tematiche riconducibili ai suoi luoghi d’origine – la Sardegna e la Sicilia in particolare – che l’artista rilegge nel loro aspetto storico e culturale, politico e sociale, con l’uso di differenti media artistici che spaziano dalla pittura alla scultura, dal disegno all’installazione e al suono.

Il progetto realizzato per il Man ha come tema di fondo la dimensione sociale e culturale, storica e attuale, del macrocosmo mediterraneo. Un mare i cui popoli hanno da sempre tessuto relazioni di ogni tipo, dando vita a un amalgama di etnie, linguaggi, sapori, leggende e tradizioni. Culla di civiltà millenarie, luogo di transiti, di scambi commerciali e culturali, ma anche di guerre e di conflitti, così come oggi di migrazioni e naufragi, il Mediterraneo diventa metafora di un nuovo umanesimo per la creazione di valori alternativi. In particolare Emisferi Sud è la sintesi di due progetti “Janas code” e “The Density of the Transparent Wind”, recentemente presentati anche alla 57ma Biennale di Venezia.

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