Gianni Morandi pronto a tornare
Nei progetti anche una seconda stagione della fiction “L’isola di Pietro”
11 febbraio 2018
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SASSARI. Non solo cinema. Il campo d'azione della Fondazione Sardegna Film Commission è ampio e tocca anche gli altri indirizzi del settore audiovisivo. A cominciare dai prodotti per la televisione. Il 2017 è stato l’anno che ha visto alcune meravigliose location sarde (Carloforte in particolare) protagoniste in prima serata su Canale 5 con “L’isola di Pietro”, la fiction prodotta da Lux Vide e interpretata da Gianni Morandi.
«La serie – sottolinea Nevina Satta – è stata la prima in Italia ad essere girata in modo sostenibile applicando il protocollo green elaborato dalla Fondazione, il Sardegna Green Film Shooting, e visto il successo di pubblico che ha riscontrato ci sono buone probabilità di una seconda stagione». Sempre per quanto riguarda la tv, l'isola attira ormai spesso l'attenzione di format nazionali e internazionali dedicati alla scoperta e al racconto di luoghi, storie e sapori (da “Geo & Geo” a “Chef Rubio” per fare solo due esempi). Curioso poi come la Sardegna sia diventata recentemente set per videoclip di band britanniche: dopo i Placebo nel Sinis nel 2016 ecco i Vaccines che per lanciare il nuovo brano “I Can't Quit” hanno realizzato, con il contributo della società sarda Mommotty, un video al centro di Cagliari (da pochi giorni online).
La nuova frontiera è pero quella dei videogiochi: «Possiamo offrire – spiega ancora Nevina Satta – la nostra storia, le tradizioni, il folclore, le ambientazioni, a sviluppatori di videogame: vengono per ricerche di location, di costumi, per fare test sui suoni. Per esempio c'è stato interesse per la creazione di personaggi simili ai mamuthones e uno degli aspetti riguardava il suono dei campanacci». Diverse attività che necessariamente hanno bisogno di professionisti locali, di maestranze nel territorio che possono mettersi al servizio delle produzioni. Opportunità di lavoro. Da qui il bisogno anche di formazione. «Abbiamo ormai – evidenzia la direttrice – un bacino di attività ampio, un film dietro l'altro che possono diventare tirocinio per i ragazzi». (f.c.)
«La serie – sottolinea Nevina Satta – è stata la prima in Italia ad essere girata in modo sostenibile applicando il protocollo green elaborato dalla Fondazione, il Sardegna Green Film Shooting, e visto il successo di pubblico che ha riscontrato ci sono buone probabilità di una seconda stagione». Sempre per quanto riguarda la tv, l'isola attira ormai spesso l'attenzione di format nazionali e internazionali dedicati alla scoperta e al racconto di luoghi, storie e sapori (da “Geo & Geo” a “Chef Rubio” per fare solo due esempi). Curioso poi come la Sardegna sia diventata recentemente set per videoclip di band britanniche: dopo i Placebo nel Sinis nel 2016 ecco i Vaccines che per lanciare il nuovo brano “I Can't Quit” hanno realizzato, con il contributo della società sarda Mommotty, un video al centro di Cagliari (da pochi giorni online).
La nuova frontiera è pero quella dei videogiochi: «Possiamo offrire – spiega ancora Nevina Satta – la nostra storia, le tradizioni, il folclore, le ambientazioni, a sviluppatori di videogame: vengono per ricerche di location, di costumi, per fare test sui suoni. Per esempio c'è stato interesse per la creazione di personaggi simili ai mamuthones e uno degli aspetti riguardava il suono dei campanacci». Diverse attività che necessariamente hanno bisogno di professionisti locali, di maestranze nel territorio che possono mettersi al servizio delle produzioni. Opportunità di lavoro. Da qui il bisogno anche di formazione. «Abbiamo ormai – evidenzia la direttrice – un bacino di attività ampio, un film dietro l'altro che possono diventare tirocinio per i ragazzi». (f.c.)
