La Nuova Sardegna

Film su De André, stasera in tivù la prima parte

di Fabio Canessa
Film su De André, stasera in tivù la prima parte

Al via su Raiuno la serie che racconta la vita del cantautore genovese. Domani la seconda puntata

13 febbraio 2018
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SASSARI. «Prendete i maglioni, farà freddo», dice uno dei banditi. Inizia con il rapimento in Sardegna “Fabrizio De André. Principe libero”, il film biografico diretto da Luca Facchini che come miniserie in due puntate andrà in onda oggi e domani in prima serata su Raiuno. Da quella notte del 27 agosto 1979, il nastro si riavvolge a molti anni prima e l’isola tornerà protagonista soltanto molto più avanti.

Si torna al 1954, a De André adolescente tra le vie di Genova, per mostrare la nascita del suo interesse verso la lettura, la prima chitarra e l’insofferenza nei confronti dell’autorità paterna che lo accompagnerà a lungo. Dopo questo passaggio, eccolo qualche anno dopo, impersonato da Luca Marinelli. Non sopporta le feste alto borghesi degli amici di famiglia alle quali preferisce l’autenticità dei bassifondi. Si sente a suo agio tra gli emarginati dei carruggi, le prostitute. Ama le poesie, quelle del francese Francois Villon in particolare, anche se il padre lo spinge a studiare Diritto. Un padre ingombrante, interpretato da Ennio Fantastichini. Il rapporto tra i due è uno dei punti centrali sui quali ruota il film che mostra un De André irrequieto, tormentato ma anche ironico e a volte un po’ sbruffone. Per esempio quando finge di aver scritto le canzoni di Tenco per conquistare la futura (prima) moglie, Puny, che ha il volto dell’attrice Elena Radonicich.

Una relazione, dalla loro unione nascerà Cristiano, ben approfondita nell’arco di tutta la prima parte dove ci si sofferma anche su altri incontri importanti nella vita del cantautore. L’amico Paolo Villaggio, interpretato dal sorprendente (per somiglianza fisica) Gianluca Gobbi, che gli diede il soprannome Faber, Riccardo Mannerini (l’attore Tommaso Ragno) con il quale dialoga d’anarchia e Luigi Tenco (interpretato da Matteo Martari,) insieme al quale riflette di vita e arte.

Dopo il successo di “La canzone di Marinella”, interpretata anche da Mina, conosce Dori Ghezzi (l’attrice Valentina Bellè) e con lei sceglierà in seguito di trasferirsi in Gallura. È a questo punto del racconto, già ben dopo la metà del biopic (nel complesso 193 minuti), che l’ambientazione principale diventa la Sardegna. Dalla felicità all’Agnata al dramma dei mesi del sequestro, dalla liberazione alla creazione del brano “Hotel Supramonte” sino al matrimonio a Tempio.

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