La Nuova Sardegna

Da Pattada arrivano coltelli da fantascienza

di Gian Mario Sias
Da Pattada arrivano coltelli da fantascienza

Il regista americano Eddie Alcazar ha chiesto all’artigiano Antonio Fogarizzu pezzi su misura per il film “Perfect”

20 febbraio 2018
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. I coltelli di Pattada debuttano nel cinema americano. Niente a che fare con la tradizionale “resolza”, però. Quello che il 9 marzo farà la sua comparizione sul grande schermo del “South by Southwest Festival” di Austin, in Texas, è un originalissimo disegno di Antonio Fogarizzu, artista e artigiano di 47 anni con base nel suo paese e una certa frequenza con i voli transoceanici per gli Stati Uniti, dove espone almeno tre volte all’anno e dove ha concentrato il 90% del suo mercato.

Contattato alla fine del 2016 direttamente dal giovane regista Eddie Alcazar, che ha visto le sue creazioni su Instagram e gli ha scritto, ha disegnato i coltelli di scena per “Perfect”, film di fantascienza con cui Alcazar si presenta al festival in programma dal 9 al 18 marzo nella capitale texana. Alcazar è ritenuto un grande talento, e dopo essersi fatto un nome per le sue prestigiose collaborazioni in ambito musicale – a iniziare dai video realizzati per Adele – e tanta gavetta nel mondo dei cortometraggi e delle rassegne indipendenti, approda al SxSw Festival, un evento composto anche di un insieme di conferenze e mostre interattive. Il lungometraggio è prodotto a Los Angeles da Steven Soderbergh e si presenta ad Austin non senza ambizioni. «Fino a oggi non ho potuto parlare di questo perché giustamente mi era stata richiesta dal regista massima riservatezza sino alla presentazione del film», racconta Antonio Fogarizzu in una pausa nel suo laboratorio di Pattada, dove prepara i pezzi che faranno parte della collezione che in marzo esporrà a Miami. «Eddie Alcazar mi ha contattato su Instagram poco prima di Natale del 2016 – ricorda – e mi ha chiesto se fossi interessato alla realizzazione di un coltello da usare nelle riprese di un film».

Per Fogarizzu l’appuntamento con Hollywood ha rischiato di saltare. «Lì per lì non ho dato molta importanza al messaggio – rivela – anzi, ho pensato a una bufala». Ma dopo pochi giorni capita un’altra occasione. «Ho ricevuto una mail dal suo assistente, che mi ha chiesto la stessa cosa – prosegue il racconto – a quel punto ho risposto al regista, dicendogli che ero stato contattato anche da qualcun altro del suo staff». La cosa più divertente è che «entrambi si erano rivolti a me per quel coltello, ma uno non sapeva dell’altro», spiega l’artista e artigiano. Dopo alcuni mesi di mail e messaggi instagram, «siamo passati alla fase progettuale e alla realizzazione», ripercorre Fogarizzu.

Nel frattempo i coltelli sono diventati due, perché uno doveva avere la lama mozza, in modo che il protagonista lo potesse usare senza rischiare di farsi male. «Si tratta di un coltellino a forma di bisturi, della stessa grandezza di una penna, con una stilo di inchiostro bianco inserita all’interno», anticipa il suo realizzatore a proposito di un arnese decisamente fuori dalla tradizionale idea del coltello di Pattada.

«Non mi sono mai occupato del coltello tradizionale, ho sempre realizzato coltelli su richiesta del cliente o su mio disegno, si tratta di elaborazioni originali, uniche, per un mercato di collezionisti che si concentra soprattutto all’estero, avendo gli Usa come base di partenza», è il racconto che fa di se stesso Antonio Fogarizzu.

Non ha mai lasciato Pattada, se non per un breve periodo in cui ha vissuto a Londra, ma in aereo si sente a suo agio. «Viaggio spesso, seguo il mio mercato ed espongo», dice lui. In pratica ha rovesciato la sua esistenza. «Prima facevo l’assistente di volo stagionale, l’ho fatto per otto anni, e facevo coltelli per passione, nei periodi in cui non lavoravo – conclude – ora viaggio per passione e faccio coltelli per lavoro».

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative