La Nuova Sardegna

settimana della moda 

Lo stilista Antonio Marras protagonista oggi a Milano

di Angiola Bellu

MILANO. Il viaggio, un albero genealogico ricco di avventura e soprattutto il racconto – nato dalla penna elegante di Patrizia Sardo Marras – di antenati e naufragi sventati “Per grazia ricevuta”...

22 febbraio 2018
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MILANO. Il viaggio, un albero genealogico ricco di avventura e soprattutto il racconto – nato dalla penna elegante di Patrizia Sardo Marras – di antenati e naufragi sventati “Per grazia ricevuta” dalla Madonna di Bonaria: l’attesa per la sfilata milanese di Antonio Marras Men&Womenswear FW 18 è quindi altissima. Il senso della Storia – narrata attraverso le storie, rese in passerella da musica, colori, tessuti e tagli – porta sempre per Antonio Marras il sogno e la terra, l’isola amatissima e l’altrove.

L’arte, di Marras, la sua moda è più che mai Alghero: sono i tessuti che arrivano dalle prestigiose sartorie napoletane, è il “carattere” intenso degli scialli tramandati di madre in figlia... è il prince de Galles reso leggiadro da pizzi e gioielli, sono frammenti di pizzi preziosi nati da pazienti mani femminili; sono i colori senza compromessi come il rosso\passione, il nero profondo, il grigio e il tortora della “terra amara”. La moda di Marras, la sua arte è il mondo intero: mondo che la città catalana non ha mai respinto ma sempre ospitato senza chiedere spiegazioni: città «accogliente e noncurante», di sardi marini. L’arte alchemica di Marras – nei suoi racconti resi abiti – unisce gli opposti, accorda elementi lontani, polverizza differenze che non sarebbero negoziabili. Così domani, nel cuore della settimana della moda milanese, nello spazio ex-Cinemeccanica andrà in scena la sfilata di Antonio Marras, evento atteso tra quelli che ogni anno attirano l’attenzione mondiale sulla città.

Ma c’è un altro appuntamento milanese importante in cui si regista la presenza di Marras. I trent’anni in cui la creatività e lo stile italiano si sono imposti nel mondo. Un periodo magico che va dal 1971, anno di nascita del pret-à-porter che coincide con quello del movimento di liberazione della donna, fino al 2001, in cui la moda italiana cambia pelle e diventa fenomeno globale. È il Paese visto da una delle sue eccellenze quello raccontato nella mostra “Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-200”, che apre oggi al Palazzo Reale di Milano e che celebra anche i 60 anni della Camera nazionale della moda. La mostra, curata da Maria Luisa Frisa e Stefano Tonchi, si potrà visitare fino al 6 maggio.

I territori italiani saranno evocati nelle creazioni di Marras, con la sua Sardegna, e Dolce&Gabbana con la Sicilia. In nove stanze c’è la moda italiana nelle sue manifestazioni più significative, non in ordine cronologico ma tematico, con gli abiti, gli accessori, le foto, che dialogano con le opere d’arte di grandi come Michelangelo Pistoletto, Maurizio Cattelan, Vanessa Beecroft.

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