La Nuova Sardegna

Quei mammut in miniatura che popolavano la Sardegna

di Paolo Coretti

Un articolo su National Geographic porta alla ribalta la specie degli elefanti nani Giunsero nell’isola approfittando della glaciazione e si estinsero 50mila anni fa 

22 febbraio 2018
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SASSARI. Alti un metro e mezzo ma dal peso di ben otto quintali, camminavano sulla terra non troppo leggeri sino a 50mila anni fa. E quella terra era la Sardegna. Si tratta dei cosiddetti mammut sardi (nome scientifico dei Mammuthus lamarmorai), veri e propri elefanti in miniatura che un tempo lontano popolarono l’isola e che invece adesso sono al centro di un servizio scritto dal giornalista Simone Repetto sull’ultimo numero di National Geographic Italia. Il ritrovamento vicino ad Alghero di un frammento di osso risalente al tardo Pleistocene ne ha infetti confermato la presenza, istituita nel 1883 dal paleontologo Charles Immanuel Forsyth Major. La recente scoperta è stata anche oggetto di una pubblicazione sulla rivista “Comptes Rendus Palevol”, a cura di Maria Rita Palombo, Marco Zedda e Rita Teresa Melis, che hanno ulteriormente analizzato il fenomeno degli elefanti nani della Sardegna. Secondo le ricostruzioni fatte dai paleontologi il mammut sardo doveva essere alto meno di un uomo. «Ma l'aspetto più interessante per il mondo scientifico – si legge su National Geographic – è come i mammut possano essere giunti in Sardegna e vi siano rimasti per un certo periodo, adattandosi al nuovo ambiente e riducendo le proprie dimensioni, in base al fenomeno evolutivo del cosiddetto "nanismo insulare", osservato in tante isole e specie diverse a livello mondiale».

Tra i “giganti in miniatura”, i più affascinanti e diffusi in ambienti insulari sono indubbiamente gli elefanti, che, nel corso del Quaternario, tra circa 800 mila e 3.500 anni fa, hanno abitato varie isole del Mediterraneo. Le hanno raggiunte casualmente a nuoto dal continente, avendone le capacità come gli attuali elefanti», sottolinea nell’articolo Maria Rita Palombo, paleontologa dell'Università La Sapienza di Roma e dell’istituto Igag del Cnr. «La maggior parte degli elefanti endemici insulari deriva dai cosiddetti “elefanti a zanne dritte” (Palaeoloxodon antiquus), mentre le specie miniaturizzate del genere Mammuthus erano presenti nelle Channel Islands, di fronte alla California (Mammuthus exilis) e nel Mediterraneo solo nell’isola di Creta (Mammuthus creticus) e in Sardegna (Mammuthus lamarmorai).

« Il progenitore continentale degli elefanti sardi – precisa l’esperta – era il cosiddetto mammut di steppa (Mammuthus trogontherii), alto circa 3,9 metri al garrese, con un peso di 9 tonnellate, che, presumibilmente, raggiunse l’isola durante una fase glaciale, quando l’abbassamento del livello marino determinò una riduzione della distanza tra le coste insulari e dell'Italia continentale».



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