La Nuova Sardegna

Quel bosco incantato intorno alla villa di Benjamin Piercy

di Salvatore Tola
Quel bosco incantato intorno alla villa di Benjamin Piercy

A Badde Salighes, nel territorio di Bolotana, un luogo ricco di essenze All’interno della sontuosa casa l’arredamento è quello dell’Ottocento 

24 febbraio 2018
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Lo si nota quando si percorre la strada o la ferrovia che da Macomer si dirigono verso Nuoro: da Bortigali a Bolotana c’è una piccola teoria di paesi (sono quattro) che si affacciano sulla piana di Ottana da una posizione di bassa collina, riparata e certamente ricca di acque. È stata una scelta giusta, quella degli antichi fondatori, ma la parte più bella del loro territorio sta più in alto, sulla catena del Marghine che si leva alle loro spalle e oltre: lassù si allineano punti panoramici, si conservano monumenti di pregio, si stendono ottimi pascoli e si è salvato un consistente patrimonio boschivo. Di tutto questo si rese conto il gentiluomo inglese Benjamin Piercy quando, in qualità di ingegnere ferroviario e di imprenditore, andava avanti e indietro per l’isola, impegnato come era a costruire la tratta Cagliari-Porto Torres.

Fu così che, scelta una vasta estensione a Badde Salighes, in territorio di Bolotana, decise di realizzare non solo una grande azienda agricolo-pastorale ma anche una sontuosa villa nella quale andò ad abitare con la famiglia. Siamo nella seconda metà dell’Ottocento.Della tenuta col tempo sono rimaste poche tracce, ma si è conservata la villa con intorno un pregevole parco dove l’ingegnere, da buon inglese, era intervenuto aggiungendo alle essenze spontanee altre portate da varie parti del mondo. Villa e parco sono venuti in possesso del Comune, che ha penato lunghi anni per restaurare l’edificio, sistemare tutta l’area, che si estende per una decina di ettari, e farne un parco aperto al pubblico. È affidato alla cooperativa Passiflora, con la quale per visitarlo in questa stagione è bene prendere accordi in anticipo (i numero di telefono sono 347.6706786 e 3476512084).

Per raggiungere la località in auto bisogna lasciare la superstrada Sassari-Cagliari a metà circa del rettilineo di Campeda e imboccare la deviazione per Bolotana. Dopo cinque chilometri un cartello segnala sulla destra la stradella asfaltata che conduce alla meta: è in leggera salita e ci porta in breve oltre i 900 metri. Dopo altri tre chilometri la vista di alcune basse abitazioni lungo la strada e di alberi di dimensioni e varietà inconsuete, tutt'intorno, indica che siamo arrivati. Tra il verde si scorge la villa, a pianta quadrata con una torretta rotonda a ognuno degli angoli, che grazie ai restauri è stata riportata all'antico splendore. All’interno è allestita una esposizione di foto d’epoca; e i discendenti di Piercy hanno consegnato da poco i mobili che l’arredavano a metà del secolo scorso, quando era ancora abitata. A qualche centinaio di metri si trova la Xiloteca che, come vuole indicare il nome (“Biblioteca del legno”), mette in mostra i vari tipi di legno prodotti dalle essenze che crescono tutt’intorno.

Sono queste, d’altra parte, la componente più importante del parco: impiantate un secolo e mezzo fa, hanno raggiunto in più di un caso dimensioni notevoli. C’è ad esempio un esemplare di faggio, pianta scarsamente diffusa nell’isola, che qui ha raggiunto i 18 metri di altezza e ne misura più di due di circonferenza alla base. C’è poi un abete “pinsapo”, varietà importata dalla Spagna meridionale, che di altezza ne misura 22 e di circonferenze quasi tre e mezzo; e anche altre conifere provenienti dagli Stati Uniti, come la “chamaecyparis” e il “libocedrus”, anch’essi altissimi, maestosi. Ma Piercy aveva saggiamente lasciato spazio anche alle essenze spontanee e tipiche del luogo, dal leccio al tasso all’agrifoglio.

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