La Nuova Sardegna

La notte degli Oscar Una corsa a due per entrare nella storia

di Fabio Canessa
La notte degli Oscar Una corsa a due per entrare nella storia

“Tre manifesti a Ebbing” e “La forma dell’acqua” i favoriti Tra gli attori i pronostici sono tutti per Gary Oldman

04 marzo 2018
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SASSARI. “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” o “La forma dell’acqua”. Stanotte si assegnano gli Oscar e salvo sorprese sarà sfida a due, tra il film del britannico Martin McDonagh e quello del messicano Guillermo Del Toro. Il primo si presenta con sette nomination, il secondo addirittura con tredici. In palio le statuette più pesanti, in una gara lunga tutta la notte. Qualche chance viene comunque data dai bookmaker a due lungometraggi che in modo diverso rappresentano il cinema indipendente americano: “Lady Bird” di Greta Gerwig e “Scappa – Get Out” di Jordan Peele. A completare la lista dei candidati alla statuetta più ambita, quella di miglior film, ci sono poi “Dunkirk” di Christopher Nolan, “The Post” di Steven Spielberg”, “Il filo nascosto” di Paulo Thomas Anderson e anche “Chiamami col tuo nome” dell’italiano Luca Guadagnino. Nelle altre categorie la gara si riduce alla classica cinquina di candidati ed è strano notare come manchi tra i registi McDonagh. Dovrebbe aver gioco facile in questa categoria Guillermo Del Toro, dato per favoritissimo su Nolan e a seguire gli altri tre segnalati dall’Academy (Gerwig, Peele e Anderson).

Per quanto riguarda il miglior attore protagonista quasi inutile scommettere su Gary Oldman: sembra impossibile che l’Oscar non finisca tra le sue mani per la memorabile interpretazione di Winston Churchill in “L’ora più buia”. Daniel Kaluuya, Timothée Chalamet, Denzel Washington e il pluripremiato Daniel Day-Lewis (unico ad averne vinto tre nella stessa categoria) dovranno accontentarsi di applaudire il collega. Anche tra le attrici protagoniste la storia della serata sembra segnata, con Frances McDormand che a meno di (ingiuste) sorprese salirà sul palco per ritirare il suo secondo Oscar dopo quello per “Fargo” nel 1997. In “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” ha convinto tutti nel ruolo di una madre in cerca di giustizia per la figlia violentata e uccisa. A farle compagnia nella cinquina di candidate ci sono Saoirse Ronan, Sally Hawkins, Margot Robbie e l’immancabile Meryl Streep. Più indecisi appaiono i risultati per gli interpreti non protagonisti: tra gli uomini il favorito Sam Rockwell è insidiato da Willem Dafoe, Christopher Plummer, Richard Jenkins e Woody Harrelson, mentre tra le donne guida la fila Allison Janney seguita da Laurie Metcalf, Lesley Manville, Mary J. Blidge, Octavia Spencer.

Sembra aperta a diverse possibilità anche la vittoria della statuetta per la miglior sceneggiatura originale dove “Scappa – Get Out” o “Lady Bird” potrebbero sorprendere “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” che per il fine lavoro di scrittura di McDonagh si presenta come candidato ideale.

Per quanto riguarda la sceneggiatura non originale tra i cinque in nomination c'è anche “Logan – The Wolverine” di James Mangold, ispirato al personaggio della Marvel Comics simbolo degli X-Men, ma non ci sarebbe da stupirsi se l’Oscar andasse a James Ivory che per Luca Guadagnino ha scritto “Chiamami col tuo nome” basato sull’omonimo libro di André Aciman.

Il film del regista italiano potrebbe anche vincere per la canzone “Mystery of Love”, musica e testi di Sufjan Stevens. Interessante come sempre l’aspetto della fotografia dove forse sarà la volta buona dopo tantissime nomination per Roger Deakins, dietro le immagini di “Blade Runner 2049” diretto da Denis Villeneuve. Lo stesso film si gioca probabilmente con “Dunkirk” il dominio per quanto riguarda gli Oscar più tecnici: arrivano alla grande notte della cerimonia rispettivamente con cinque e otto nomination. Per l’animazione appare scontato l’ennesimo Oscar per la Disney-Pixar, con il lungometraggio “Coco” diretto da Lee Unkrich e Adrian Molina.

Per il miglior film straniero al contrario è molto difficile fare un pronostico tra il cileno “Una donna fantastica”, lo svedese “The Square”, il libanese “L’insulto”, il russo “Loveless” e l’ungherese “Corpo e anima”.

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