IL FILM DELLA SETTIMANA
Il bello della terza età scoperto grazie al ballo
di Fabio Canessa
Non è mai troppo tardi. Così si può definire quel filone cinematografico che raccoglie tante commedie con personaggi alle soglie della terza età. Uomini e donne che iniziano una nuova vita arrivati a...
10 marzo 2018
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Non è mai troppo tardi. Così si può definire quel filone cinematografico che raccoglie tante commedie con personaggi alle soglie della terza età. Uomini e donne che iniziano una nuova vita arrivati a sessant’anni. In questo genere rientra “Ricomincio da noi” di Richard Loncraine, ora nelle sale. Sandra è una signora borghese, sposata da 35 anni con un uomo che ha fatto carriera nella polizia. Il giorno della festa per la sua pensione scopre che il marito ha un’amante, una relazione da cinque anni con un'amica. Sandra se ne va quindi di casa e si rifugia dalla sorella che non vede da tanto tempo. Le due donne non potrebbero essere più diverse perché Elizabeth detta Bif è molto alternativa: una fricchettona che vive da sola in un quartiere popolare. Per merito suo, Sandra scoprirà una curiosa scuola di ballo dove si appassionerà alla danza, il suo vecchio sogno da ragazza, e comincerà a ritrovare se stessa anche grazie alla conoscenza di Charlie.
Una sorta di romanzo di formazione geriatrico, autunnale, per raccontare il passaggio a un’età, ma soprattutto a una consapevolezza di libertà di scelta spogliata da inibizioni e convenzioni sociali. Perché se non è mai troppo tardi, il tempo è comunque sempre meno. E per sfidarlo non bisogna aver paura di fare un salto, un atto di fede. Il film segue un percorso già ampiamente battuto, con uno svolgimento e delle situazioni, anche divertenti, già viste tante volte in questo genere di storie. Arriva a un certo punto anche la malattia per strappare qualche lacrima allo spettatore. Per fortuna ci sono tre grandi interpreti come Imelda Staunton, Timothy Spall, Celia Imrie a colmare molte lacune.
Una sorta di romanzo di formazione geriatrico, autunnale, per raccontare il passaggio a un’età, ma soprattutto a una consapevolezza di libertà di scelta spogliata da inibizioni e convenzioni sociali. Perché se non è mai troppo tardi, il tempo è comunque sempre meno. E per sfidarlo non bisogna aver paura di fare un salto, un atto di fede. Il film segue un percorso già ampiamente battuto, con uno svolgimento e delle situazioni, anche divertenti, già viste tante volte in questo genere di storie. Arriva a un certo punto anche la malattia per strappare qualche lacrima allo spettatore. Per fortuna ci sono tre grandi interpreti come Imelda Staunton, Timothy Spall, Celia Imrie a colmare molte lacune.