La Nuova Sardegna

Una manager sassarese regina dell’e-commerce

di Federico Spano
Una manager sassarese regina dell’e-commerce

Laura Angius è tra i fondatori di Lovethesign, primo sito italiano di arredamento e design

24 marzo 2018
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Studentessa modello dalla provincia arriva nella grande città, si laurea a tempo di record, viene assunta da una multinazionale dello shopping online e in poco tempo si trova a coordinare 300 persone, vivendo tra Italia, Spagna e Germania. All'apice di questa folgorante carriera, molla tutto e fonda la sua attività: vendita online di arredamento di design, diventando leader a livello nazionale.

Quella che sembra la trama di un film è, in realtà, la storia di una giovane manager sassarese, Laura Angius, oggi 35enne, che è riuscita a trasformare le sue passioni per il mondo digitale e per il design in un'attività economica di successo. Il sito è Lovethesign e vende prevalentemente arredamento di design italiano: gli ordini arrivano da tutto il mondo e tra i clienti ci sono star internazionali della musica e del cinema. Lei, che è diventata mamma alla fine della scorsa primavera, e ha cambiato radicalmente il suo modo di lavorare, racconta come si possa conciliare il ruolo di manager a quello di mamma.

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Dall'università a Privalia. Laura Angius si trasferisce a Milano subito dopo le superiori per studiare Economia Aziendale all'università Cattolica del Sacro Cuore, dove si laurea all'età di 22 anni. Durante la specializzazione, inizia a lavorare per la PriceWaterhouseCoopers, un colosso mondiale dei servizi professionali, dedicandosi per quattro anni alla consulenza strategica e ai nuovi mercati. Nel 2009 approda in Privalia come responsabile di produzione, ovvero occupandosi di digitalizzare i prodotti da vendere, prima per l'Italia, gestendo un gruppo di 5 persone, e poi a livello mondiale, coordinando i team di cinque diversi paesi: Italia, Spagna, Germania, Brasile e Messico. Per Laura questo è un periodo formativo straordinario. La sua settimana tipo è un concentrato di aeroporti, alberghi, lingue e uffici diversi. Passa due giorni a Milano, due a Barcellona e due a Francoforte; poi, ogni tre settimane, vola in Brasile o in Messico. «Dopo quasi quattro anni in Privalia mi sono innamorata del mondo dell'ecommerce - racconta Laura -. Erano gli anni della crisi economica, ma mentre tutti chiudevano e andavano male, l'azienda in cui lavoravo cresceva esponenzialmente». È qui che Laura conosce i suoi due attuali soci, entrambi economisti: Simone Panfilo, 38enne, romano, e Vincenzo Cannata, siciliano di 39 anni.

La nascita di Lovethesign. Oltre al lavoro nel commercio elettronico, a unire Laura Angius, Simone Panfilo e Vincenzo Cannata c'è la passione per il design e l'arredo. Ben presto i tre si rendono conto che online, in Italia, non c'è una grande offerta: una enorme fetta di mercato è libera, pronta per essere conquistata. Così, nel 2012, decidono di cogliere l'opportunità e di staccarsi da Privalia, nonostante un lavoro bellissimo e ben retribuito, creando Lovethesign: un gioco di parole che rimanda al design, al segno, alla firma. «Lasciare Privalia non è stata una decisione facile, però dentro di me sapevo che quella era l'occasione, quello era il momento - racconta l'imprenditrice sassarese -. Siamo partiti investendo i nostri risparmi iniziali, piuttosto ristretti, e coinvolgendo amici e parenti. Con questa raccolta fondi siamo andati avanti il primo anno, aprendo il primo ufficio». All'inizio, in Lovethesign, lavorano sei persone, soci compresi. Nel 2013 un fondo di investimento che crede nel progetto, con un milione di euro dà la spinta che serve per avviare il piano di crescita che porta nel 2014 all'apertura sul mercato inglese e in quello polacco. Nel 2015 è la volta di Inghilterra e Francia, con investimenti e marketing ad hoc. «Oggi siamo operativi anche negli Stati Uniti e in Spagna con siti web dedicati - aggiunge Laura Angius -, ma vendiamo in tutto il mondo grazie al sito generico». Il 2016 è fondamentale per Lovethesign, è infatti l'anno della collaborazione con Luca Argentero, il celebre attore piemontese, che diventa "ambassador" del marchio. «Luca ha lavorato un po' con noi, documentando con video e materiale creativo la sua esperienza in azienda - racconta la manager -. È stata un'operazione di marketing di successo, che ci ha dato visibilità e notorietà a livello nazionale».

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Lovethesign oggi. Il 2018 sarà un anno di grandi novità per l'azienda, perché aprirà a Milano il primo show room, dove verranno trasferiti anche gli uffici. «Andiamo controtendenza - spiega Laura Angius -, con l'apertura di un negozio fisico avremo la possibilità di intercettare tutti i clienti online e "offline"». In Lovethesign lavorano 30 persone e, oltre alla fondatrice, ci sono altre due sassaresi: Alessia Enna ed Elisabetta Merella, entrambe con esperienze nel mondo dell'ecommerce. Per quanto riguarda le vendite, il mercato di riferimento resta l'Italia, con il 60/65 per cento delle vendite, con ottimi riscontri in Sardegna, perché molti prodotti del loro catalogo non si trovano nei negozi tradizionali. Nella classifica delle vendite, seguono Inghilterra, Francia, Spagna e Polonia. «Siamo rivenditori ufficiali di prodotti originali di design - sottolinea la presidente del Cda e cofounder di Lovethesign -, non vendiamo copie e il nostro target di riferimento è medio alto. Siamo fortemente focalizzati sul made in Italy, ma abbiamo anche prodotti di eccellenze internazionali del Nord Europa e, di recente, anche della Polonia. A livello di gusti, i francesi sono più simili a noi. In UK hanno un gusto completamente diverso: ci sono prodotti mai venduti in Italia che vanno tanto in Inghilterra. Ancora diversi gli spagnoli, che amano le cose molto colorate. Adattare l'offerta per ogni singolo paese è una sfida quotidiana della nostra area commerciale».

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Una mamma manager. Laura alla fine della scorsa primavera è diventata mamma del piccolo Luigi. Fino a una settimana prima del parto, la mamma manager ha continuato a lavorare con i soliti ritmi: «Fino a dodici ore al giorno». Poi, dopo circa tre mesi di pausa per la nascita del piccolo, durante i quali era comunque sempre "connessa", la cofondatrice di Lovethesign ha ripreso a lavorare. «Oggi mi impegno a tornare a casa per le 18,30, massimo 19. Paradossalmente lavoro meglio ora, perché concentro tutto per poi avere la libertà di stare con mio figlio. Il bello del mio lavoro è che spesso posso lavorare da casa: a volte non è necessaria una presenza fisica in ufficio».

Il futuro. Sebbene, oggi, la sola idea di non fare più parte di Lovethesign la faccia sentire male, scrivere libri è il più grande sogno di Angius. E visto come è riuscita in passato a trasformare i suoi sogni in realtà, chissà che in futuro Laura Angius non riesca anche in questa nuova impresa.


 

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