La Nuova Sardegna

L’epopea tabarchina verso il marchio Unesco

di Simone Repetto
L’epopea tabarchina verso il marchio Unesco

I Comuni di Carloforte e di Calasetta chiedono sia riconosciuta come bene immateriale dell’umanità

25 marzo 2018
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CARLOFORTE. Carloforte e Calasetta hanno approvato la mozione per chiedere all’Unesco l’inserimento dell’epopea tabarchina tra i beni immateriali dell’umanità. I consigli comunali delle due comunità insulari, hanno deliberato all’unanimità una richiesta molto sentita fra il popolo tabarchino, che proprio nelle due enclavi liguri del Sulcis trova oggi la sua sintesi e tiene inalterate le sue caratteristiche peculiari, a partire della lingua, riferite ad una storia mediterranea ricca di contaminazioni e vecchia di oltre quattro secoli. Era infatti l’ultimo decennio della prima metà del 1500 quando un gruppo di liguri pegliesi, sotto la guida della potente e nobile famiglia dei Lomellini, si trasferì nell’isolotto tunisino di Tabarca, quasi ai confini con l’Algeria, per dedicarsi alla pesca del corallo e allo sviluppo di intensi traffici commerciali. In seguito, attraversando periodi di crisi, restrizioni e deportazioni, nel 1700 da Tabarca i liguri si mossero verso altre terre, le isole del sud ovest sardo in particolare, dove fondarono le comunità di Carloforte e Calasetta.

Un’ultima migrazione, ci fu verso una piccola isola della costa spagnola di Alicante, poi ribattezzata Nueva Tabarca. Per dare la massima valenza ed il giusto riconoscimento ad una vicenda etnica unica nel suo genere, nel 2008 a Tabarca, durante un convegno internazionale sui tabarchini, maturò l’idea di proporre all’Unesco la richiesta di inserimento fra i beni immateriali dell’umanità. Il documento conclusivo della mozione, condivisa da tutte le realtà dell’universo tabarchino di Tunisia, Italia e Spagna, è stato ufficializzato nel settembre scorso a Pegli, nel corso di un convegno dedicato organizzato dal Circolo Sopranzi della cittadina genovese. La particolare sensibilità delle istituzioni liguri all’iniziativa, si è manifestata con l’unanime approvazione del consiglio comunale e della Città Metropolitana di Genova, nonché della Regione Liguria. L’iter prevede un medesimo passaggio per la Regione Sardegna, dopo di che l’istanza dovrà essere fatta propria dal ministero a Roma. Tuttavia, a presentare la domanda all’Unesco, supportata dai vari contributi italiani e spagnoli, sarà la Tunisia. Il Governo di Tunisi ha sposato la proposta e la formalizzerà in una giornata dedicata a Tabarca, ai primi di maggio.



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