La Nuova Sardegna

Due giorni di teatro fra identità e memoria

di Grazia Brundu
Due giorni di teatro fra identità e memoria

Sassari, a Palazzo di Città la rassegna “Risvegli d’aprile-Storie di isole e isolani” di Theatre en vol

01 aprile 2018
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Identità e memoria, tra vita di tutti i giorni e grande Storia, sono i temi al centro di “Risvegli d’aprile-Storie di isole e di isolani”. Due giorni di teatro, martedì 10 e mercoledì 11 aprile, con il Theatre en vol sul palco del Palazzo di Città di Sassari.

Si comincia con “Feminos”, il 10 alle 21, e si prosegue il giorno seguente, stessa ora, con “Il vento”. Punti di partenza della prima pièce – testo di Angela Pazzola e regia di Maria Paola Cordella - sono il dramma teatrale “La casa di Bernarda Alba” (1936) di Federico Garcia Lorca e la sua trasposizione in sardo logudorese (“Amore e Morte”) di Tonino Rubattu. In “Feminos”, Femmine”, una storia tutta al femminile, una madre matriarca impone alle figlie, dopo la morte del padre, un lutto strettissimo per sottrarle alle chiacchiere del paese. Fino al punto di segregarle, suscitando la loro ribellione. Le attrici parlano in sardo, nella variante dialettale di Sennori: “Feminos” è nata nel paese della Romangia, durante un laboratorio di Theatre en vol e dell’associazione teatrale Il Lentischio. Lo spettacolo, a cui partecipa anche il coro di Sennori “Sonos de coro”, è una riflessione sulla condizione femminile tra passato e presente, e un progetto di teatro comunitario che promuove la cultura del territorio attraverso la lingua, le sonorità e le dinamiche relazionali.

“Il vento” (mercoledì 11), realizzato da Theatre en vol in occasione del settantesimo anniversario della Resistenza, è la storia di Gavino Cherchi, sardo, partigiano, combattente, ucciso con Ines Bedeschi e Alceste Benoldi alla vigilia della Liberazione. Il tema centrale del lavoro, scritto e diretto da Maria Paola Cordella (sul palco con Puccio Savioli e Michelle Kramers) è l’impossibilità dei parenti di elaborare il lutto e piangere sulle spoglie dei loro cari, dando loro sepoltura. I corpi di Gavino Cherchi e dei suoi compagni non furono mai ritrovati. Da questo mancato ritrovamento si origina un dolore senza rimedio per una scomparsa piena di dubbi, incertezze e irragionevoli speranze. Questo è il tormento – racconta lo spettacolo - delle famiglie degli scomparsi, dei dispersi nelle guerre, nelle deportazioni e negli eccidi. Uno strazio che tiene viva la memoria e l’idea di libertà e democrazia, e che “Il vento” (ispirato al racconto “Il viaggio più lungo” di Gavina Cherchi, nipote del partigiano) racconta con un linguaggio multimediale, in cui la parola, i suoni e le immagini video si uniscono in maniera suggestiva all’azione scenica.

Biglietti: intero 10 euro, ridotto 8 euro. Due spettacoli 15 euro. (grab)

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative