La Nuova Sardegna

In un film i bambini invisibili tra ex Jugoslavia e Sardegna

di Fabio Canessa
In un film i bambini invisibili tra ex Jugoslavia e Sardegna

L’attore e produttore sassarese parla del progetto dal titolo “All’ombra degli asinelli bianchi” 

14 aprile 2018
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Ha chiamato la casa di produzione che ha recentemente fondato Ispàntu, «perché – spiega – in sardo vuol dire meraviglia ed è quello che vogliamo quando andiamo al cinema». Una magia che non sta soltanto nel fascino visivo, ma anche nelle emozioni e nelle riflessioni che le storie raccontate con un film portano allo spettatore. Storie che possono nascere da realtà poco conosciute, come quella del progetto “All’ombra degli asinelli bianchi” che parte dal tema dei bambini invisibili, abbandonati dalle proprie madri subito dopo il parto perché concepiti in seguito agli stupri commessi in periodo di guerra. Un progetto che l’attore sassarese Daniele Monachella, impegnato in questo caso anche come produttore, sta portando avanti insieme a Cinema City Forum. Gruppo bosniaco, del quale fa parte il regista Semsudin Gegic, per una co-produzione che svilupperà il film tra la Sardegna e l’ex Jugoslavia. Perché la guerra alla quale si fa riferimento è soprattutto quella che negli anni Novanta ha insanguinato i Balcani.

La storia. A firmare la sceneggiatura è Emina Gegic, figlia del regista, molto legata alla Sardegna. Per amore. «È sposata con un sassarese – racconta Monachella – ed è drammaturga. Quando abbiamo fatto lo spettacolo “Titu Andronicu” è stata mia assistente alla regia. Un giorno mi ha mandato il soggetto di questa storia e sono rimasto folgorato da come si dipanava la vicenda e dal tema che affrontava, sempre molto attuale. Si parla della Bosnia, ma ogni guerra ha i suoi invisible children». Protagonista è il giovane Adem che attraverso un’associazione si occupa di bambini abbandonati dalle donne stuprate, come lo era stato lui durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina. Un uomo, Omar, vuole regalargli degli asinelli bianchi, perché il loro latte è simile a quello materno e potrebbe nutrire tanti bosniaci senza genitori in fasce, e così Adem viene in Sardegna. Qui scopre un piccolo villaggio abbandonato dove vivono di nascosto orfani di diverse razze, privi di documenti di riconoscimento. Formano una comunità, guidata da Omar e dalla moglie, dove imparano a scrivere e lavorare. Un orfanotrofio clandestino la cui esistenza viene a un certo punto minacciata da uno strano personaggio, un ubriacone del posto.

Gli attori. A interpretare questo personaggio sarà proprio Daniele Monachella, attore sassarese con alle spalle diverse esperienze teatrali, televisive e cinematografiche. «È un po’ l’antagonista – sottolinea – ma da un altro punto di vista rappresenta anche il pensiero leggero dell’opera. Con le sue visioni, forse frutto dell’alcol». Nel cast saranno coinvolti altri interpreti sardi, oltre alle maestranze locali necessarie per le riprese nell’isola, ma nei ruoli principali sono previsti attori bosniaci. Se per il giovane Adem è stato contattato il promettente Armin Omerovic, il ruolo di Omar è stato offerto a uno dei più importanti e conosciuti interpreti in Bosnia: Emir Hadzihafizbegovic, premiato anche alla Mostra del cinema di Venezia nel 2014 per la sua prova in “These are the Rules” presentato nella sezione Orizzonti. Il suo esordio risale a metà degli anni Ottanta in “Papà è in viaggio d’affari” di Emir Kusturica, il grande regista slavo che Monachella cita nel raccontare alcuni aspetti del film in fase di pre-produzione «La comunità che nel nostro progetto si sviluppa lontano dal mondo circostante – evidenzia – si può forse paragonare a quella che si evolve, sottoterra, in “Underground” di Kusturica. E poi la narrazione viaggia allo stesso modo su toni surreali».

Le location. Da sceneggiatura circa il settanta per cento delle riprese impegnerà la troupe in Sardegna. «Abbiamo fatto a gennaio una scounting location con il regista Semsudin Gegic, guidati da un addetto della Sardegna Film Commission, Davide Beccu, che ringrazio insieme alla direttrice Nevina Satta. L’entusiasmo che trasmettono nell’accogliere progetti ti dà ancora più coraggio nell’andare avanti». Tra i luoghi scelti c’è Rebeccu che avrà un ruolo centrale: «I personaggi crescono e vivono in un paesino – sottolinea Monachella – che è stato abbandonato per via di una leggenda, quella di Donoria. Per questo motivo viene utilizzato da Omar che porta di nascosto là i bambini invisibili e li fa crescere». Segnalate nella lista delle location anche Bonorva, il borgo di San Serafino, Abbasanta, il pozzo di Santa Cristina, foresta Burgos. «Gli asinelli bianchi, presenti come si capisce già dal titolo, saranno proprio quelli di Burgos». La parte restante sarà girata tra Bosnia, Serbia, Montenegro, Croazia. «Semsudin Gegic – aggiunge Monachella – ha già pensato ad alcune location e presto organizzeremo un viaggio per vederle nei dettagli».

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