La Nuova Sardegna

Il libro: la stilista sarda che nel ’700 vestiva la zarina di Russia

di Alessandro Marongiu
La zarina Caterina II
La zarina Caterina II

Nel suo libro d’esordio Ada Lai ricostruisce la storia eccezionale di Francesca Sanna Sulis. Una donna che riuscì a coniugare gli affari con la solidarietà e l’emancipazione femminile 

14 aprile 2018
3 MINUTI DI LETTURA





A lei sono intitolati musei e vie e dedicate monografie e giornate di studi, e su di lei è stato cucito su misura un ruolo in un romanzo di successo: eppure, rispetto a ciò che fece e rappresentò, si può dire che Francesca Sanna Sulis sia una personalità ancora troppo poco nota e frequentata specie in Sardegna, almeno per quanto riguarda l’ampia platea. Se un merito è da attribuire quindi al libro d’esordio di Ada Lai (“La straordinaria storia di Francesca Sanna Sulis Donna di Sardegna”, Palabanda Edizioni, 160 pagine, 14,90 euro), è proprio di fornire un nuovo contributo alla conoscenza di questa figura tanto eccezionale.

Francesca Sulis nacque a Muravera nel giugno del 1716 in una situazione di sicuro privilegio: sia la famiglia paterna che quella materna godevano infatti di grandi ricchezze, ciò che le permise di ricevere, oltre agli agi dati dalla condizione, anche un’istruzione al tempo non comune. Rimasta orfana a un anno, trascorse infanzia e prima adolescenza nel paese natale e si trasferì poi a seguito del padre a Cagliari, lì dove incontrò Pietro Sanna, l’uomo che sposò quasi ventenne.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.16715440:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.16715440:1653495437/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Pur giovane, Sanna si era già distinto nella sua professione, e divenne presto «avvocato del patrimonio del fisco». Nel 1751 ottenne da Carlo Emanuele III il cavalierato, e nel 1774 assunse l’incarico più delicato e prestigioso: riunire tutte le leggi emanate fino a quel momento in un unico volume, che di lì a breve sarebbe stato stampato come “Editti, Pregoni, ed altri provvedimenti emanati pel Regno di Sardegna”.

Ma a questa data, intanto, la moglie Francesca stava già conducendo con felicissimi esiti la sua incredibile impresa: trasformata a Quartucciu una delle case ereditate dalla madre in laboratori e magazzini, ne aveva fatto il centro di un’azienda che la portò a vestire con la seta realizzata nell’isola perfino la nobiltà e i regnanti d’Europa. «All’Ermitage, museo di Pietroburgo, ideato e voluto dalla zarina Caterina II la Grande, lei stessa è ritratta con un abito di seta ideato da Francesca Sanna Sulis», ha ricordato nel 2010, in occasione di un convegno svoltosi a Pavia, Simona De Francisci. Decisive per le fortune economiche della Sanna Sulis furono la constatazione che il particolare clima sardo permetteva ai bozzoli di schiudersi con un ottimo anticipo sulle altre zone d’Italia, e la qualità della seta prodotta, che le aprì le porte in special modo dei mercati comaschi e pavesi.

Forse più ancora di tutto ciò, però, sono da ricordare – e da portare a esempio anche oggi – le azioni che questa mente illuminata intraprese per le donne che lavorarono al suo servizio: «Sostenere l’attività imprenditoriale» per lei significò, «innanzitutto, insegnare il mestiere alle ragazze. La sua tenacia e la sua lungimiranza le consentirono di avviare una vera scuola professionale» con «corsi mirati, promossi e pagati» da lei. In centinaia poterono affrancarsi «da una condizione di povertà, di analfabetismo e di emarginazione. E il telaio, poi, diventava dote per il matrimonio» (così ancora la De Francisci). Inoltre, per volontà testamentaria, alla morte avvenuta nel 1810 i suoi beni furono destinati a opere in favore degli abitanti più bisognosi di Muravera.

Con stile piano e soffermandosi anche sulla dimensione privata, oltre che su quella pubblica, Ada Lai ripercorre in forma narrativa la vita di Francesca Sanna Sulis facendola raccontare dalla stessa protagonista, sì da avvicinare il lettore alle sue vicende. Come accennato in apertura, la Sanna Sulis era già stata personaggio di un romanzo (con il nome fittizio di Donna Trinez): si tratta di “Fiore di fulmine” di Vanessa Roggeri, che uscirà in edicola con La Nuova la settimana prossima per il dodicesimo appuntamento con la collana “Scrittori di Sardegna”.
 

In Primo Piano
Trasporti

Numeri in crescita nel 2023 per gli aeroporti di Olbia e Cagliari, in calo Alghero

Le nostre iniziative