La Nuova Sardegna

Dna, le scoperte rivoluzionarie in quasi settant’anni

Dna, le scoperte rivoluzionarie in quasi settant’anni

Watson e Crick scoprirono la doppia elica nel febbraio del 1953

21 aprile 2018
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In 65 anni si è passati dall’imparare a leggere il libro già scritto con le istruzioni della vita, poi a modificarne qualche frase e infine alla possibilità di scriverlo per intero per trasmettere le nuove istruzioni alle generazioni future: è la rivoluzione che si è compiuta in soli 65 anni, partita il 25 aprile 1953 con la pubblicazione della struttura a doppia elica del Dna e che ha avuto una delle sue tappe più importanti il 14 aprile di 15 anni fa, con il completamento della mappa del genoma umano. Dopo che James Watson e Francis Crick scoprirono la doppia elica del Dna nel febbraio 1953 e ne pubblicarono la scoperta due mesi più tardi sulla rivista “Nature”, il mondo della medicina e della biologia è cambiato radicalmente. «Da allora abbiamo imparato a leggere il Dna ovunque, negli uomini, negli animali, nei batteri e nelle piante. Abbiamo così capito molto, anche sulla predisposizione alle malattie, il loro sviluppo e trovato nuovi farmaci», sottolinea il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata. A queste sono seguite altre tappe importanti, aggiunge Stefano Gustincich, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie del Cervello dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), «come la scoperta dei meccanismi molecolari coinvolti e la codifica del codice genetico».

Ma quella più importante, per Novelli, «è stata sicuramente la scoperta degli enzimi di restrizione, quegli strumenti molecolari che ci permettono di tagliare e cucire il Dna per fargli fare ciò che vogliamo». La ricombinazione genetica nel 2015 ha «aperto la strada alla tecnica Crispr, che ci permetterà sia di correggere il Dna in modo ultra preciso cancellando molte malattie genetiche, sia di riprogrammare le cellule e che ha aperto nuovi scenari per la medicina rigenerativa». Il 14 aprile del 2003, 50 anni dopo la scoperta del Dna, un altro traguardo importante è stato il completamento della mappa del genoma umano, annunciato a Washington da Robert Waterston e Francis Collins, responsabili del Programma genoma umano, che ha aperto la strada a molte altre iniziative destinate a trasformare la medicina, come il Progetto 1.000 genomi e l’Atlante dei geni del cancro.

Grazie al completamento della mappa del genoma con il Progetto Genoma Umano, i ricercatori hanno potuto conoscere tutte le parole contenute nel libro della vita, «e studiare più nel dettaglio il cosiddetto Dna spazzatura, che è invece molto importante per l'evoluzione e le malattie», aggiunge Gustincich. Il punto di arrivo della strada aperta negli anni '90 con il Progetto Genoma Umano può essere considerato il progetto Human Genome Project-write (Hgp-w), che punta a ottenere il Dna umano sintetico. Nell’istituto di ricerca Celera, creato da Craig Venter per anni si è lavorato a costruire al computer un Dna che non esiste in natura, per trasferirlo in organismi molto elementari. «Con la Crispr – conclude Novelli – possiamo correggere i difetti genetici e in futuro arrivare a scrivere il Dna delle generazioni future».

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