La Nuova Sardegna

Nuove tecnologie e creatività. L’Accademia apre l’Art Lab

di Paolo Curreli
Nuove tecnologie e creatività. L’Accademia apre l’Art Lab

Al Mas.Edu nell'ex saponificio sassarese una scuola-officina crocevia di idee per artisti e artigiani del Mediterraneo

21 aprile 2018
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Una sfera che cade, un tocco con le mani: il suono registrato diventa informazione verso la stampante 3d: dall’immateriale nasce una scultura. Se volessimo rendere il senso dell’Art Lab che l’Accademia d’Arte ha aperto nei locali del Mas.Edu l’esperienza di costruzione dal suono, curato dallo studente Omar Schintu e del docente Pierpaolo Luvoni, sarebbe la perfetta allegoria di quello che questo spazio di coworking, incubatore di idee, centro di risorse e innovazione d’arte si propone come obiettivo.

L’esperimento di creazione di materiale dall’immateriale è andato in scena durante la due giorni di apertura, il 7 e l’8 di aprile, dell’ex saponificio sassarese. Uno spazio di archeologia industriale, nella centralissima via Pascoli, ormai stabilmente attribuito all’Accademia di Belle arti Mario Sironi di Sassari. Uno stabile, che proprio per la sua natura industriale, propone ampi spazi, strutture architettoniche originali e stimolanti, con una storia di esposizioni importanti: la prima personale, indimenticabile, di Antonio Marras, il Padiglione Sardegna della 54esima Biennale di Venezia, tutta una serie di mostre che dovevano rendere il Masedu il museo d’arte contemporanea di Sassari. Una natura espositiva che ha subito diversi stop e ripartenze fino all’ultima visione del direttore dell’Accademia Antonio Bisaccia: «ArtLab significa condividere spazi ed esperienze, creatività e proposta commerciale avendo come orizzonte l’arte – spiega il direttore –. Questa rotta ci differenzia dai diversi FabLab dell’isola, con cui abbiamo significativi e continui contatti.

L’Accademia non è un’istituzione conservatrice ma si nutre del mutamento e della contaminazione, non vediamo barriere tra artigianato e arte, tra ideazione e realizzazione, lavoriamo anche sul patrimonio tradizionale per farlo incontrare col contemporaneo e renderlo ancora vitale».

Un laboratorio vivo.

Il Mas.Edu di Sassari non più un contenitore, un deposito d’arte ma un laboratorio vivo e un crocevia di idee. L’idea della relazione, così viva nella poetica della grande artista sarda Maria Lai, sembra essere ancora il tratto distintivo dell’arte dell’isola. Il suono che si concretizza ritorna negli scambi e dialoghi delle persone, tecnici, artisti, grafici e artigiani che hanno affollato i laboratori del Mas.Edu durante le giornate di aprile e che continueranno a incontrarsi e a realizzare anche nel futuro, visto che il progetto Art Lab ha stabili gambe su cui camminare.

«È la globalizzazione che spinge l’artigianato artistico ai margini, ecco perché lavoriamo per fornire un progetto strutturato – spiega il docente dell’Accademia Daniele Dore, coordinatore del progetto Interreg Italia-Francia Marittimo Art Lab Net –. L’artigiano è storicamente connotato da un forte individualismo, dalla mancanza di risorse finanziarie e umane e dalla difficoltà a mettersi in discussione e a cambiare le abitudini. Tutto questo è paradossale perché coinvolge proprio le aree del Mediterraneo con appeal turistico forte, come Costa Azzurra, Corsica, Liguria e la Sardegna, regioni che, infatti, sono presenti con sette partner».

Artisti in rete. Una rete di partenariato mediterranea per l’Accademia di Sassari con la Chambre Des Metiers et des Artisanat di Nizza come capofila, la Chambre Des Metiers et des Artisanat di Ajaccio, il Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova, l’azienda Insight Risorse Umane di Cagliari, l’associazione sarda Artimanos e l’associazione Pigna Mon Amour di Sanremo. «Mettiamo a disposizione delle imprese dei poli di competenza e di servizio condivisi: i Centri di Risorse e Innovazione per i Mestieri d’Arte – continua Dore –. Luoghi che permetteranno alle filiere dell’artigianato artistico e del turismo di unire le forze attraverso nuove esperienze creative. Superare le frontiere nazionali è essenziale per ridurre uno sviluppo diseguale, ottimizzare la visibilità delle imprese, istituire scambi efficienti e una cooperazione duratura. I Centri di risorse mettono a disposizione strumentazioni innovative in un Fab Lab sia per produrre ma anche per la progettazione, questo è un aspetto estremamente importante perché permette la costruzione di prototipi. Apriamo sale d’esposizione e per conferenze e riunioni, incubatori di imprese, una piattaforma di formazione a distanza e un’offerta di servizi per la formazione, stage, workshop e seminari, di strumenti digitali per la produzione, promozione, marketing e vendita».

Incontri e illuminazioni. Due settimane fa questa rete ha cominciato a mettersi in moto, non solo con le dimostrazioni e la presentazione dei macchinari, ma specialmente con le relazioni e anche con quegli incontri casuali e illuminazioni non cercate di cui è fatta una parte essenziale della creazione artistica. L’impressione è che queste relazioni e cortocircuiti avvengano, nell’ArtLab, non solo tra le persone ma anche tra materiali e tecnologie. E questo è un aspetto che appartiene all’ambito artistico, portato ad abbattere le barriere dell’ingegnerizzazione industriale. Così viene messa a punto una particolare argilla che può essere caricata sulla stampante 3d, diversi modelli di stampi in silicone per la creazione di multipli. L’esempio del laboratorio in funzione è stato il Workshop formativo tenuto a marzo. Protagonista la stampa 3D che offre agli artigiani la possibilità di creare rapidamente prototipi dai propri progetti. Una delle novità recenti nell’ambito della tecnologia di stampa 3D è proprio la possibilità di stampare utilizzando impasti come l’argilla, la porcellana, e in generale qualsiasi impasto della giusta densità. Una delle più antiche invenzioni dell’umanità, la ceramica, può essere oggi lavorata e modellata attraverso le più recenti tecniche digitali.

Gli oggetti realizzati hanno il grande vantaggio che possono essere in seguito lavorati come normali terre crude e poi cotti in forni per ceramica, per poi subire gli interventi classici, colorati con smalti o ingobbi. Durante il laboratorio è stato illustrato come si sviluppa un linguaggio artistico tramite la stampa 3D e quali sono i principali “Artisti-Designer” che utilizzano questa tecnologia e fatti conoscere i principali produttori di stampanti tridimensionali per argilla e i principali impasti disponibili. Dalla teoria si è passati alla pratica, insegnando ai partecipanti come preparare un modello digitale per essere stampato e a convertito in codice g-code. In seguito i partecipanti hanno potuto realizzare una stampa 3D con questi materiali particolare.

HiTech a disposizione dell’arte.

«Questo è il senso centrale dell’Art Lab del Mas.Edu. Mettiamo a disposizione alla progettazione estesa, rivolta a una idea ampia della creatività, strumenti sofisticati – sottolinea Daniele Dore –. Le nostre stampanti 3D utilizzano diverse tecnologie, di stampa. Dai materiali più o meno fluidi come appunto le argille a quelle che utilizzano filamenti plastici, fino alle resine ad alta risoluzione. Macchine con laser capaci di tagliare e incidere materiali spessi fino a un centimetro, e una termoformatrice in grado di plasmare un involucro intorno agli oggetti. Opportunità incredibili per il mondo del packaging, perché si possono creare confezioni anche per un pezzo unico in tempi rapidissimi. È il pezzo unico dell’alto artigianato e della creazione artistica è uno dei punti fondamentali del nostro progetto».

L’incontro tra la visione artistica e la tecnologia è ancora il momento centrale dell’Art Lab. «Gli artigiani e gli artisti non si possono permettere di concretizzare la loro idea attraverso un prototipo costoso – conclude Dore –. Forniamo tecniche che appartengono alla grande industria, quella che si muove solo con numeri grandissimi. Una strada che si apre anche per le micro imprese con l’obiettivo dei mercati del turismo colto, interessato alla scoperta dell’alto artigianato».

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