La Nuova Sardegna

“Isola di Pietro 2”, a giugno il primo ciak

di Andrea Massidda
“Isola di Pietro 2”, a giugno il primo ciak

Nevina Satta, direttrice della Film Commission, parla della serie tv ambientata a Carloforte: «Grande ritorno d’immagine»

04 maggio 2018
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SASSARI. Di sicuro – almeno per ora – c’è che la fiction “L’isola di Pietro”, ambientata a Carloforte, nel sud ovest dalla Sardegna, vivrà una seconda stagione con protagonista ancora Gianni Morandi nei panni di un pediatra (Pietro, appunto) che grazie alla sua grande empatia è diventato il punto di riferimento di una comunità piccola e apparentemente tranquilla. Ma i soliti ben informati assicurano che nel cast di questa nuova edizione ci saranno anche Lorella Cuccarini ed Elisabetta Canalis. Una notizia molto verosimile, ma che Nevina Satta, direttrice della Film Commission Sardegna, ancora non si sente di confermare. «Quello che al momento sappiamo con certezza – rivela – è che la produzione ci ha incaricato di monitorare il territorio rispetto alle possibili location per le scene, ma anche rispetto alla disponibilità di posti negli alberghi per l’intera troupe. Il programma è infatti di girare in Sardegna a giugno per poi ricominciare le riprese alla fine dell’estate. Insomma, per molto più tempo rispetto alla tornata precedente. Di conseguenza bisogna muoversi in anticipo. Tutte le altre informazioni, però, le avremo soltanto la settimana prossima, quando è fissato un incontro con produttori e sceneggiatori».

Del resto, che si facesse il sequel della fortunata serie tv in onda su Canale 5, era piuttosto scontato. Soprattutto se si considerano i numeri d’ascolto strepitosi che le sei puntate della fiction – programmata dal24 settembre al 29 ottobre dello scorso anno – avevano fatto registrare: si parla di una media di 4.325.000 spettatori a puntata con punte di share che toccano il 18,40 per cento. «Un successo persino inatteso – ammette Nevina Satta – anche per via dello scontro in prime time con “Che tempo che fa” condotto su Raiuno da Fabio Fazio, che appariva a tutti proibitivo. E invece – continua – un po’ il carisma di Morandi e un po’ la curiosità per un angolo di Sardegna meno conosciuto di altri ha fatto sì che il match televisivo lo abbia vinto proprio “L’isola di Pietro”, che ogni volta ha superato Fazio sull’audience».

Fatto sta che per la serie che si girerà tra poco alla Film Commission Sardegna è stato chiesto di fare anche dei casting territoriali, in questa fase ancora con attori professionisti per ruoli secondari. «Sono già in corso grazie al Teatro di Sardegna e continueranno anche la prossima settimana – precisa Satta –, inoltre abbiamo già annunciato una data a Nuoro e forse ne faremo presto un’altra ad Alghero, anche se ovviamente per ragioni di raggiungibilità del set si predilige la parte centromeridionale dell’isola. In ogni caso questa è la conferma che, correttamente, la produzione ha colto il desiderio di un maggiore coinvolgimento dei talenti sardi. E in più si stanno cercando nuove location rispetto all’anno scorso, quando si era girato soltanto a Carloforte e Cagliari. Stavolta ci saranno anche altre aree della Sardegna, ed è questo uno dei motivi del prossimo incontro tra noi e gli sceneggiatori».

Ma in termini di ritorno d’immagine quanto vale una serie tv così seguita dai telespettatori? È possibile quantificare? «Vale tantissimo – risponde la direttrice della Film Commission –, ma una quantificazione precisa la si potrà fare soltanto al termine della seconda serie, anche perché questa che arriva sarebbe soltanto la prima stagione estiva in cui potremmo rilevare se effettivamente c’è stato un incremento di presenze sull’Isola di San Pietro, che peraltro tra luglio e agosto è già molto affollata. Carloforte, inoltre, ha già il Girotonno, la celebre manifestazione enogastronomica, e non si può dire che sia un luogo poco conosciuto dai turisti. Tuttavia – aggiunge – il paese era poco rappresentato dal punto di vista mediatico, e in questo senso “L’isola di Pietro” è diventata una bella sfida, perché questo meraviglioso angolo della Sardegna sta entrando in una narrazione più nazional-popolare. E poi – conclude Satta – non dimentichiamoci che questa è stata la prima serie tv italiana girata con criteri di ecosostenibilità. Un elemento che rilancia nell’immaginario collettivo una Sardegna che è molto attenta all’ambiente».

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