La Nuova Sardegna

Il fotoreportage Giovanni Porcu  

SS: Sassari e Smartphone

Un fotografo professionista e un cellulare. Sembrano due mondi distanti, specie se il fotografo ha uno sguardo tecnico sofisticato come Giovanni Porcu, cresciuto e addestrato all’immagine con i...

05 maggio 2018
2 MINUTI DI LETTURA





Un fotografo professionista e un cellulare. Sembrano due mondi distanti, specie se il fotografo ha uno sguardo tecnico sofisticato come Giovanni Porcu, cresciuto e addestrato all’immagine con i fratelli nella storica bottega fotografica paterna a Sassari, 40 anni di esperienza ritraendo siti e reperti per la Soprintendenza a i monumenti – il suo mestiere fin da giovanissimo –, una ricchissima produzione editoriale con libri fotografici sulle feste tradizionali. Immagini intense ed equilibrate dove traspare una padronanza tecnica rara, l’uso perfetto delle ottiche, profondità di campo, colori e panning gestiti con virtuosismo, tipico di chi ha imparato l’arte prima della post produzione e di Photoshop.

Insomma niente di più lontano dall’istantanea fatta dalle migliaia di braccia tese che siamo abituati a vedere durante gli eventi, e che tutti noi facciamo, col telefonino. Eppure qualche cosa, in Giovanni Porcu, è scattato con l’acquisto di un nuovo cellulare. «Ho cominciato a fotografare la mia città durante i normali tragitti casa-lavoro – racconta – le solite passeggiate lungo le strade del centro». Un atteggiamento rilassato, uno sguardo più veloce? Chissà.

Fatto sta che sono saltati fuori dei ritratti inusuali di strade che si pensa di conoscere in ogni dettaglio. Sassari raccontata “al volo”. «Una fotografia spontanea», sembra quasi scusarsi Giovanni Porcu per questa digressione visiva, una ricreazione dall’impegno professionale. Eppure l’aggettivo “spontaneo” in questo caso non ha niente di negativo. La visione del fotografo si è innamorata del riflesso della pioggia sull’acciottolato delle strade antiche al tramonto. Ha cercato di abbassare o innalzare l’orizzonte, ha colto le sagome degli alberi e delle ringhiere ottocentesche sullo sfondo del cielo. Piccoli movimenti delle braccia o solo della mano, nessun cambio di ottica o intervento sui diaframmi. L’uso oculato dei filtri proposti dal cellulare.

Sassari è diventata magica, stranita, a volte quasi esoterica. Un nuovo paesaggio per una città che forse così mostra un suo volto nascosto, ma non per questo meno vero.

Il cellulare, bisogna dirlo, non è uno strumento poco sofisticato anzi. Ma il punto non è questo, da queste immagini, pubblicate sui social per condividere un momento con gli amici, salta fuori l’essenza dello sguardo di Giovanni Porcu, che solo tecnico non è mai stato, vengono fuori proprio la spontaneità e i particolari che ha cercato anche con le fotocamere più sofisticate: una grande poesia.

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative