La Nuova Sardegna

Nel diario di Mark il sesso negato ai disabili

di Roberta Sanna
Nel diario di Mark il sesso negato ai disabili

Cominciano in questi giorni le riprese del nuovo film di Giovanni Coda: «Un lavoro sull’amore che accoglie la diversità»

15 maggio 2018
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CAGLIARI. «La società si sforza di venire incontro alle persone con disabilità per ogni loro bisogno che non possa essere svolto in completa autonomia. Ma di tutti i diritti, di cui nessuno mette in dubbio la legittimità, ce n’è uno che viene sistematicamente taciuto, omesso, rimosso: quello alla sessualità». Giovanni Coda, regista pluripremiato e impegnato in opere sperimentali e con forte connotazione sociale, affronta il tema di sentimenti, sesso e disabilità nel suo nuovo film “Mark’s Diary”, di cui ha annunciato ieri alla stampa plot e interpreti con l’inizio delle riprese che in questi giorni entreranno nel vivo in Sardegna, tra Cagliari e Oristano.

Un film sull’amore, precisa il regista, l’amore che accoglie la diversità, ne coltiva sogni e desideri, nell’umano diritto a vivere la propria sfera di intimità anche per chi si trova in condizioni di ridotta autosufficienza. È partito tutto da un progetto accolto e prodotto dall’università di Derby nel Regno Unito (al 50% , il resto dall’associazione Labor del regista - quindi nessun contributo pubblico italiano, precisa Coda - produttore associato l’americana Atlantis Moon) e, per l’ispirazione, dal libro di Max Ulivieri “LoveAbility” , edito da Erickson che ne ha concesso gratuitamente i diritti, in cui l’autore ha raccolto testimonianza dirette per affrontare anche dalla prospettiva di ricercatori, decisori politici e operatori, il tema dell’assistenza sessuale per disabili, realtà consolidata in gran parte dell’Europa, ma non in Italia. Il linguaggio del film, spiega il regista, sarà la compenetrazione di due parti, una narrativa, fluida, di documentazione e testimonianza reale e l’altra sperimentale e d’avanguardia, che si esprime quasi come una sinfonia visiva concretizzata in un omaggio alla danza, e in particolare ad Assunta Pittaluga, la coreografa recentemente scomparsa che ha spesso collaborato col regista. Grazie a questa ibridazione espressiva il film vuole rappresentare in tutti i suoi aspetti una storia in cui l’amore supera i propri limiti.

Le pagine del diario di Mark riportano infatti la sua vita costellata di frustrazioni per l’impossibilità di esprimere se stesso se non attraverso comportamenti stereotipati o mediati da familiari, badanti o sanitari. Dopo l’incontro con Giacomo, anche lui con grave disabilità, i due ragazzi, per superare l’impossibilità di far vivere il loro profondo amore attraverso corpi limitati, purtroppo in modo quasi totale, nel movimento, affideranno le proprie emozioni a due personaggi di fantasia, due “avatar” che renderanno possibili in tutti gli aspetti l’amore, in modo virtuale, visionario e onirico.

Sullo schermo, la coppia Mark e Giacomo sarà interpretata da Max Ulivieri, autore del libro che ha ispirato il film e responsabile del progetto www.lovegiver.it che vuole istituire la figura dell’assistente sessuale in Italia e da Giacomo Curti, attore e formatore di Danceability, un metodo di danza inclusiva tra abili e disabili, mentre, nella parte degli “avatar”, si avvarrà dell’interpretazione dei due attori americani Mark Cirillo e Caleb Spivak, già affermati nel campo cinematografico e delle serie televisive. Le parti coreografiche, curate da Giovanna Stancampiano e Donatella Deidda, saranno interpretate da Luca Massidda, Daniele Podda, Rachele Montis e Matteo Viola, con la partecipazione di Circo Zamuner. Alle musiche per Mark’s Diary, la cui uscita nelle sale cinematografiche è prevista per settembre, hanno collaborato Arnaldo Pontis, Andrea Andrillo e Cosimo Morleo, con brani che spazieranno da pezzi originali a cover di Smiths, Blondie e Doors. .



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