La Nuova Sardegna

La parola al medico 

Glaucoma, così si convive con il nemico della vista

Glaucoma, così si convive con il nemico della vista

Capita all’improvviso: magari ci vedi benissimo, dieci decimi, però non noti un ostacolo mentre cammini e ci vai a sbattere. Un brutto spavento, può succederti anche mentre stai guidando. È l’inizio...

19 maggio 2018
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Capita all’improvviso: magari ci vedi benissimo, dieci decimi, però non noti un ostacolo mentre cammini e ci vai a sbattere. Un brutto spavento, può succederti anche mentre stai guidando. È l’inizio della lotta contro il “nemico silenzioso della vista”, il glaucoma, una malattia che pian piano riduce il campo visivo e resta ancora misteriosa (sempre più spesso viene associata a patologie neurodegenerative). In Italia colpisce il 2 per cento della popolazione. Ma la ricerca fa progressi e – anche se non si può parlare di guarigione – è possibile controllare e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Fa il punto l’oculista sassarese Umberto Murgia, 53 anni, segretario dell’Associazione oftalmologica sarda che in autunno organizzerà una campagna di informazione sul glaucoma: «Siamo di fronte a una malattia in parte sconosciuta. Non dà segni premonitori e ha origini multifattoriali: meccaniche, vascolari, immunitarie e genetiche. Bisogna pensare all’occhio come una piscina: acqua entra, acqua esce. Nel glaucoma le maglie del trabecolato oculare si restringono, l’umor acqueo non è smaltito in maniera adeguata e la pressione aumenta».

Come intervenire? Dipende dall’età del paziente, dallo stadio della malattia al momento della diagnosi e dalla sua velocità di progressione. «La terapia parachirurgica con il laser riduce la pressione, l’unico fattore di rischio che per ora siamo in grado di controllare – dice Murgia –. Prima aveva importanti effetti collaterali, adesso è più mirata e ripetibile». Buone notizie anche su un altro fronte, «la chirurgia, o meglio la microchirurgia incisionale Migs, che ora si può fare anche in Sardegna: riduce la pressione oculare quando le altre terapie non sono sufficienti».

Poi, naturalmente, ci sono le cure farmacologiche, più efficaci rispetto al passato. E le sfide del futuro con «le terapie neuroprotettive, utili per rallentare il processo degenerativo», conclude Murgia, che è responsabile del Centro sardo glaucoma presso il poliambulatorio Studio Vista di Sassari. Di diagnosi e terapia del glaucoma si è parlato in un recente convegno ad Alghero presieduto da Francesco Boscia, direttore della Clinica oculistica di Sassari, da Pierangelo Pintore, primario dell’Unità operativa di oculistica dell’ospedale Marino, e dallo stesso Murgia.

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