La Nuova Sardegna

Pietro, il sardo del Terzo segreto

Pietro, il sardo del Terzo segreto

Dice di essere cresciuto «a pane carasau e cinema», Pietro Belfiore di Il Terzo Segreto di Satira, il collettivo di autori-registi nato sul web nel 2011 e finalmente sbarcato sul grande schermo con...

19 maggio 2018
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Dice di essere cresciuto «a pane carasau e cinema», Pietro Belfiore di Il Terzo Segreto di Satira, il collettivo di autori-registi nato sul web nel 2011 e finalmente sbarcato sul grande schermo con il film satirico “Si muore tutti democristiani”. Belfiore è nato a Milano nel 1986, ma sua madre è la sceneggiatrice cagliaritana Maria Grazia Perria (tra i suoi film, “Surbiles” di Columbu) e lui in Sardegna ha passato «due terzi delle mie estati, ne parlo sempre ai miei colleghi e ci torno tutte le volte che posso». Anzi, prima o poi, in quella che sente la sua terra vorrebbe girare un film con gli altri quattro «cialtroni» – parola loro – del Terzo Segreto, con i quali il giovane regista ha conquistato, prima del cinema, YouTube e la Tv (“Piazzapulita”, “Report”, “Saturday Night Live”). Il segreto? Un’ironia bipartisan su vizi e malcostume della società e della politica italiane. La stessa usata anche in “Si muore tutti democristiani” per raccontare la crisi d’identità della sinistra.

«Nel film – dice Belfiore – uno dei personaggi avrebbe dovuto venire in Sardegna, ma non è stato possibile concretizzare l’idea per una questione produttiva». Il ciak isolano, però, è solo rimandato. Il soggetto, forse, ci sarebbe già: «Si chiama Nando – racconta Belfiore – ed è il proprietario dei “Tarocchi”, un locale-palafitta nella spiaggia di Santa Giusta a Costa Rei. Un posto magico dove si mangia con i piedi nella sabbia. Nando ha sempre qualcosa da raccontare, come in un libro di Stefano Benni». Sul cinema sardo Belfiore è ferratissimo: «Mia madre mi tiene informato, “Bellas mariposas” l’avrò visto dieci volte e sono sempre felice se un sardo ha successo». (Grazia Brundu)

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