La Nuova Sardegna

Tirate fuori la biro torna l’audiocassetta e rinasce in Sardegna

di Stefano Ambu
Tirate fuori la biro torna l’audiocassetta e rinasce in Sardegna

Una casa discografica tutta sarda che punta anche sulle cassette

19 maggio 2018
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Una casa discografica tutta sarda che punta anche sulle cassette. Sì, quei pezzi di plastica che si “mandavano indietro o avanti” inserendo una penna nei due fori e facendola rotolare. Tutto questo in tempi di musica liquida, ormai nemmeno scaricata dal web, ma ascoltata direttamente da Spotify o YouTube. È un’etichetta “artigianale” e orgogliosamente “do it yourself” che nasce a Santu Lussurgiu ma che da due anni va dietro il suo fondatore, Diego Pani, anche in Canada. Si chiama Talk about records e viaggia tra Europa e America perché il suo patron, che cura la label insieme alla moglie Elena Cabitza, sta seguendo un dottorato in Etnomusicologia presso la Memorial University of Newfoundland, a St John’s, sulla costa atlantica. Ma il cuore è tutto sardo. Senza chiusure, però, al resto del mondo.

La cassetta? Dicono che stiano scomparendo. Ma in realtà non è così perché ci sono in giro per l’Italia tante etichette che ci credono ancora. Non è una produzione industriale, a volte è a tiratura limitata. E a volte ciascun pezzo è unico, disegnato, firmato, colorato. «Questa era originariamente un’idea di Lorenzo/River of Gennargentu – spiega Pani raccontando la genesi del più vintage dei suoi prodotti –. È stato lui a pensare ad una collana di split tra bluesman e oneman band che raccogliesse su cassette delle esecuzioni dal vivo, e a me è piaciuto tutto subito! Per questo, abbiamo contattato lo One Man Band americano Lonewolf (un ragazzo di Miami con radici napoletane) che si è subito dimostrato interessatissimo al progetto. Gli artisti hanno fornito due live registrati uno a Gavoi (River of Gennargentu) e l’altro in Olanda (Lonewolf), mentre tutta la grafica e il packaging è stato curato da Elena Cabitza. Così è nato il primo volume di Live on Tape - Blues Series».

Tutto registrato e assemblato in casa, cassetta dopo cassetta, tra il Canada, la Sardegna e Bologna. «Sono molto contento del risultato e della buona attenzione che sta ricevendo – spiega Pani –. Non abbiamo ancora un piano definito per le prossime uscite della collana, ma tante idee e artisti in ballo». Trecento cassette nere, edizione limitata, con una confezione di cartone. Assemblate e numerate a mano. Con una avvertenza: non ci saranno ristampe della cassetta.

Ogni ordine comprende anche la versione digitale, scaricabile in mp3. E le richieste arrivano. Dalla Sardegna, dal resto dell’Italia e dagli Stati Uniti. E spesso da paesi europei come la Francia e la Germania. L’etichetta è nata nel 2009 a Santu Lussurgiu, paese d’origine di Pani. «Principalmente per dare un nome a tutte le attività che svolgevo – racconta – insieme alla mia prima band (The Giannies), dalla produzione dei dischi fino all’organizzazione di concerti e festival». Il primo disco è stato quello dei Kekem, turbo rock’n’roll dal Sud Sardegna, un disco co-prodotto con una miriade di altre piccolissime etichette indipendenti. «Da allora la storia dell’etichetta – dice il fondatore – corre lateralmente alla mia attività di cantante prima con The Giannies e poi King Howl (attivi dal 2010, con 3 dischi, 4 tour europei e molti tour italiani alle spalle), ma sopratutto le produzioni sono legate a rapporti di amicizia e stima con band e solisti».

Nel catalogo ci sono band punk rock come gli Adtsl (Abbasanta) e progetti come quello ambient-drone nuorese Sarram, o ancora il rapper sulcitano Donnie. «Ai dischi si aggiunge poi la programmazione live, incentrata in questi anni sul festival blues estivo Vulcani: quella di agosto sarà la quinta edizione. Un progetto con mille strade da percorrere. Oltre a gestire l’etichetta e cantare nei King Howl, io mi occupo di etnomusicologia. Sono inoltre molto interessato al documentario antropologico. In futuro, non mi dispiacerebbe poter far confluire questa mia attività in Talk About Records».

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