La Nuova Sardegna

Alghero, la cantina sotto il mare

di Gabriella Grimaldi
Alghero, la cantina sotto il mare

L’azienda vinicola di Santa Maria La Palma ha posato altre due casse di bottiglie di vermentino sul fondale sotto Punta Giglio

26 maggio 2018
2 MINUTI DI LETTURA





Si potrebbe definire quasi un colpo di genio sotto il profilo dell’immagine (oltre che di qualità del prodotto) l’operazione Akènta Sub della Cantina Santa Maria La Palma: le bottiglie di spumante invecchiate sul fondale dell’Area marina protetta di Capo Caccia, che sembrano uscite dal forziere di un galeone affondato, piacciono tantissimo al mercato internazionale e rappresentano il lato “smart” di un’azienda in crescita.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:tempo-libero:1.16884567:Video:https://video.lanuovasardegna.it/locale/alghero-la-cantina-sotto-il-mare-lo-spumante-invecchia-a-40-metri-di-profondita/94674/95127]]

Abbiamo assistito alla posa di due casse da 500 pezzi: un’operazione complessa e allo stesso tempo velocissima grazie all’intervento dell’elicottero e dei sub del diving center. Nel 1959, quando nacque, la cantina sociale della borgata poteva contare solo su alcuni grandi vasconi per la fermentazione delle uve. E sulla volontà e il lavoro dei piccoli produttori della Nurra algherese. Il vino che ne veniva fuori era, si potrebbe dire, “da battaglia”: rapporto qualità-prezzo buono, ma la distribuzione fortemente confinata al territorio. Oggi la Società Cooperativa Agricola per azioni raccoglie, trasforma e commercializza le uve provenienti da oltre 700 ettari di vigneti di proprietà di circa 300 soci, tra le estensioni più grandi dell’isola. Ogni anno vengono lavorati 60mila quintali di uve e si vendono 5 milioni di bottiglie di cui 400mila di solo spumante in tutto il mondo.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:tempo-libero:1.16884666:Video:https://video.lanuovasardegna.it/locale/alghero-le-casse-di-vino-arrivano-con-l-elicottero-la-cantina-e-in-fondo-al-mare/94676/95129]]

I ricavi della Cantina sono pari a 15 milioni di euro mentre il vermentino Aragosta, da sempre l’etichetta maggiormente conosciuta e popolare della coop, risulta essere il bianco più venduto in Italia. Una crescita esponenziale dovuta – oltre che alla ricerca di una qualità via via sempre più alta grazie al lavoro degli enologi – anche a un lavoro non secondario di costruzione di una immagine vincente e appetibile dal mercato non solo sardo. A cominciare da alcune campagne pubblicitarie che puntano a fronteggiare con grinta il rapporto con la concorrenza della vicina e blasonata cantina Sella & Mosca. «Non ci sono conti, baroni o marchesi, a Santa Maria la Palma» dice uno slogan in riferimento ad alcune etichette altisonanti dei competitors per mettere in risalto il lavoro e l’orgoglio contadino che comunque resta alla base di questa esemplare storia aziendale.
 

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative